Riportiamo di seguito un messaggio arrivato a tutti i partner di Tripadvisor da parte del suo CEO Steve Kaufer
Gentile partner,
le ultime settimane sono state senza precedenti, con l’emergenza COVID-19 che sta stravolgendo la vita e le attività di milioni di persone, e l’enorme impatto che l’epidemia sta avendo sul settore dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità.
Ho registrato un breve videomessaggio per tutti i partner di Tripadvisor, sperando che riesca a trovare qualche minuto per guardarlo. Normalmente non è mia abitudine parlare davanti a una videocamera (sono il primo ad ammettere che non mi viene naturale), ma questi sono tempi inconsueti. Sentivo che era importante rivolgermi a tutti voi personalmente. È possibile anche leggere il messaggio integrale sotto la mia firma.
Vorrei inoltre condividere alcune risorse e provvedimenti che stiamo adottando per supportare in particolare le strutture ricettive. La prima è la nostra pagina di risorse sull’emergenza COVID-19, dove stiamo inserendo le informazioni e i consigli più recenti per la nostra community di alloggi. Abbiamo anche introdotto una nuova funzionalità che permette di segnalare la chiusura temporanea della struttura , se necessario, e di indicare quando è in programma la riapertura.
Siamo determinati a fornire alle strutture il nostro sostegno in questo periodo straordinario, in modo da essere pronti quando viaggiatori e clienti potranno tornare a visitare il mondo. In tutti i settori del turismo, i nostri team condivideranno ulteriori dettagli e aggiornamenti non appena saranno disponibili. Non si perda ulteriori comunicazioni di Tripadvisor nei prossimi giorni.
Complice anche la quotazione in borsa di Airbnb tanto attesa ma che in realtà causa COVID-19 è stata rimanda si pensa sempre entro l’anno ma intorno ad ottobre-dicembre, Airbnb ha deciso di venire incontro ai suoi cari host istituendo un fondo da ben 250 mln di $ per far fronte alle perdite.
Airbnb si sta impegnando per aiutare gli host in questo momento difficile. Riportiamo sotto per intero un articolo estratto direttamente dal portale Airbnb
Tutto il mondo si è reso conto della gravità della situazione relativa al coronavirus (COVID-19) quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia globale l’11 marzo 2020.
Stiamo lavorando duramente per trovare soluzioni che ridurranno l’impatto sulla nostra community. Lunedì abbiamo annunciato diverse iniziative e politiche chiave, tra cui un fondo da 250 milioni di dollari per aiutare gli host colpiti dalle cancellazioni dovute alla pandemia. Ecco come funziona:
Sono idonee ai sensi dei nostri Termini delle circostanze attenuanti le prenotazioni effettuate entro il 14 marzo e che prevedono una data di check-in compresa tra il 14 marzo e il 31 maggio 2020. Se una prenotazione è coperta:
Gli ospiti potranno cancellare la prenotazione e ricevere un rimborso totale per le circostanze relative alla pandemia di COVID-19.
Airbnb ti invierà quindi un importo pari al 25% di quello che avresti ricevuto per la stessa cancellazione in base ai termini da te impostati. Per esempio, se avessi dovuto ricevere 400 USD in base ai tuoi termini di cancellazione, ti invieremo il 25% di questa cifra, vale a dire 100 USD.
All’inizio di aprile, invieremo un’email con maggiori dettagli agli host che riceveranno un compenso. I pagamenti futuri provenienti dal fondo saranno inviati su base mensile agli host con cancellazioni idonee.
Questi termini si applicheranno retroattivamente e copriranno anche eventuali cancellazioni effettuate a partire dal 14 marzo.
Per le prenotazioni effettuate entro il 14 marzo con check-in successivo al 31 maggio, ci rendiamo conto che potrebbero esserci ancora delle incertezze. Nelle prossime settimane, chiederemo a host e ospiti di rivedere queste prenotazioni e di scegliere se cancellarle o confermarle.
Infine, per tutte le prenotazioni effettuate dopo il 14 marzo, i tuoi termini di cancellazione saranno validi come di consueto e non applicheremo le circostanze attenuanti relative alla pandemia di COVID-19.
Probabilmente, ti starai chiedendo il perché del 14 marzo. In risposta alla dichiarazione dell’OMS relativa alla pandemia globale, questa è la data in cui abbiamo annunciato la copertura in base ai nostri Termini delle circostanze attenuanti per le situazioni legate alla diffusione del coronavirus.
Sappiamo che molti host stanno affrontando gravi difficoltà in questo momento, e stiamo lavorando senza sosta per dare una mano. Il nostro fondo da 250 milioni di dollari è interamente coperto da Airbnb, senza alcun costo per gli ospiti, e speriamo che vorrai accettare il nostro supporto come dimostrazione del nostro impegno nei confronti degli host.
Per saperne di più sui termini, visita questa pagina. Abbiamo inoltre risposto ad alcune delle domande più frequenti qui sotto.
Airbnb applica dei costi in caso di cancellazione? Airbnb rinuncia a tutti i costi di host e ospiti per le cancellazioni relative alla pandemia di COVID-19 in base ai Termini delle circostanze attenuanti. Rimborseremo i nostri costi o forniremo dei crediti di viaggio per un importo che li include.
Ho sentito che Airbnb offre agli ospiti dei crediti di viaggio invece che dei rimborsi. È vero? Quando gli ospiti cancellano a causa di circostanze legate alla pandemia di COVID-19, diamo loro la possibilità di ricevere un rimborso in contanti o dei crediti di viaggio che possono essere utilizzati per un soggiorno in un secondo momento. Questo è il nostro modo per incoraggiare gli ospiti a prenotare con gli host di Airbnb in futuro.
Perché non fornite dei crediti agli ospiti per una futura prenotazione di uno dei miei alloggi? Ci abbiamo pensato, ma ci sono diversi scenari in cui questa soluzione potrebbe non funzionare per te o per i tuoi ospiti. Per esempio, un ospite potrebbe non essere in grado di prenotare o di tornare nella tua zona una volta che avrai l’opportunità di ospitare di nuovo. Questo credito fornisce maggiore flessibilità a entrambi.
I Termini delle circostanze attenuanti si applicano a tutte le prenotazioni? Questi non si applicano alle prenotazioni Airbnb Luxe, Luxury Retreats o a quelle nazionali nella Cina continentale, che hanno dei termini specifici.
Cosa succede alle prenotazioni cancellate prima dell’annuncio del 30 marzo? Fintanto che si applicano i criteri di cui sopra e l’ospite cancella in base ai Termini delle circostanze attenuanti, ti invieremo il 25% dell’importo che avresti ricevuto in seguito a una normale cancellazione da parte dell’ospite.
Se ho ricevuto una cancellazione per una prenotazione effettuata entro il 14 marzo con check-in successivo al 31 maggio, sarà idonea per l’offerta di rimborso del 25%? No, ma abbiamo in programma di dare la possibilità all’ospite di cancellare o confermare la sua intenzione di mantenere la prenotazione. Sappiamo che non c’è niente di più frustrante che ricevere una cancellazione dell’ultimo minuto. Riteniamo che sia meglio essere trasparenti nel prossimo futuro, in modo che tu abbia la possibilità di riaffittare o fare altri piani per il tuo alloggio.
Perché non posso ricevere il mio compenso pari al 25% subito dopo una cancellazione? Potresti effettivamente avere diritto a più compensi. Inviare i compensi su base mensile, piuttosto che singolarmente, ne facilita la gestione e la contabilizzazione.
Cosa succede se una prenotazione è stata cancellata in base ai Termini delle circostanze attenuanti di Airbnb prima dell’annuncio della copertura globale del 14 marzo? Potresti essere idoneo a ricevere compensi per le cancellazioni in base ai Termini delle circostanze attenuanti se una tua prenotazione:
In Italia, o con un ospite proveniente da questo Paese, se effettuata entro il 29 febbraio, con check-in tra il 29 febbraio e il 31 maggio, e cancellata tra il 29 febbraio e il 13 marzo 2020.
In Corea del Sud, o con un ospite di questo Paese, se effettuata entro il 25 febbraio, con check-in tra il 25 febbraio e il 23 marzo, e cancellata tra il 28 febbraio e il 13 marzo 2020.
Al di fuori della Cina continentale, con un ospite proveniente da questo Paese, se effettuata entro il 1° febbraio, con check-in tra il 1° febbraio e il 13 marzo, e cancellata tra il 28 gennaio e il 13 marzo 2020.
Negli Stati Uniti, è stata effettuata entro il 13 marzo, con check-in tra il 13 e il 14 marzo, e cancellata tra il 13 e il 14 marzo 2020.
Nello Spazio Schengen, con un ospite proveniente dagli Stati Uniti, è stata effettuata entro il 13 marzo, con check-in tra il 13 e il 14 marzo, e cancellata tra il 13 e il 14 marzo 2020.
In India, con un ospite proveniente da un altro Paese, è stata effettuata entro il 10 marzo, con check-in tra il 12 e il 14 marzo, e cancellata tra il 10 e il 14 marzo 2020.
In Israele, con un ospite proveniente da un altro Paese, è stata effettuata entro il 10 marzo, con check-in tra il 12 e il 14 marzo, e cancellata tra il 10 e il 14 marzo 2020.
Facciamo chiarezza su quali sono i Fattori che influenzano il vostro posizionamento su Airbnb, così come dichiarati dal sito stesso. POSIZIONAMENTO DELL’ANNUNCIO NEI PARAMETRI DI RICERCA
Il nostro algoritmo esamina oltre 100 elementi diversi per decidere in che modo ordinare gli annunci nei risultati di ricerca. La maggior parte di questi indicatori ha a che fare con fattori che gli ospiti reputano importanti, come le recensioni positive e le foto di qualità. Il posizionamento degli annunci tiene in considerazione tutto quello che potrebbe interessare ai viaggiatori. Il motivo è questo: se un viaggiatore trova subito il tipo di alloggio che sta cercando, molto probabilmente invierà una richiesta di prenotazione (o effettuerà una prenotazione immediata). Noi raccogliamo molte informazioni dagli ospiti sulle loro preferenze al fine di mostrare gli alloggi che soddisfano le loro esigenze al meglio.
Non tutti gli elementi hanno lo stesso peso e non serve avere un annuncio perfetto o abitare in una zona conosciuta per posizionarsi bene nei risultati di ricerca. Tuttavia, ci sono dei fattori particolarmente importanti che possono fare la differenza, come ad esempio:
– il numero di volte in cui gli ospiti cliccano sul vostro annuncio nei risultati di ricerca,
– la frequenza con cui i viaggiatori cercano di contattarvi dalla pagina dell’annuncio, – il numero di richieste di prenotazione accettate,
– l’utilizzo della Prenotazione Immediata
– la competitività del vostro prezzo. Perché nei risultati di ricerca gli annunci con la Prenotazione Immediata hanno la priorità rispetto ad altri annunci?
L’algoritmo di ricerca serve principalmente per facilitare le prenotazioni. Se un ospite ha un’eccellente esperienza di prenotazione e di soggiorno con Airbnb, sarà più incline in futuro ad utilizzare di nuovo la nostra piattaforma. E questa è una situazione favorevole sia per gli host che per gli ospiti. Negli anni abbiamo notato che, a parità di condizioni, i viaggiatori preferiscono utilizzare la Prenotazione Immediata perché possono prenotare velocemente un alloggio senza dover attendere la risposta dell’host e senza correre il rischio di vedere la propria richiesta rifiutata. Poiché la Prenotazione Immediata favorisce le prenotazioni, vi permette di posizionare meglio il vostro annuncio nei risultati di ricerca.
Detto questo, molti di voi hanno degli alloggi fantastici e utilizzano la Richiesta di prenotazione. La Prenotazione Immediata è soltanto uno dei numerosi fattori che influenzano il posizionamento del vostro alloggio nei risultati di ricerca. Infatti potete posizionarvi molto bene anche senza questo strumento.
Se sono un Superhost, il mio annuncio sarà più visibile nei risultati di ricerca?
Anche se non promuoviamo esplicitamente gli alloggi dei Superhost nei risultati di ricerca, i requisiti richiesti per diventare Superhost influiscono positivamente sul posizionamento dell’annuncio. Inoltre, offriamo agli ospiti la possibilità di filtrare i risultati di ricerca al fine di mostrare soltanto gli alloggi dei Superhost e a volte mettiamo in evidenza dei Superhost nei risultati di ricerca.
Come posso migliorare il posizionamento del mio annuncio nei risultati di ricerca? Ci sono delle impostazioni che possono aiutarmi?
Per migliorare subito il posizionamento dell’annuncio nei risultati di ricerca è consigliabile attivare la Prenotazione Immediata, poiché le nostre ricerche mostrano che gli ospiti preferiscono l’esperienza di prenotazione offerta da questo strumento. Anche quando i viaggiatori non filtrano gli annunci con la Prenotazione Immediata, li preferiscono rispetto agli altri annunci perché, una volta che prenotano un alloggio, possono dedicarsi liberamente all’organizzazione del resto del viaggio. Ci sono anche altri modi per migliorare velocemente il posizionamento dell’annuncio, ad esempio:
Fare un’ottima prima impressione. Assicuratevi che la prima foto del vostro annuncio sia luminosa, bella, di alta qualità e in orizzontale. Nel tempo, più visite riceverete da viaggiatori curiosi, e migliore sarà il posizionamento del vostro annuncio nei risultati di ricerca. Una foto realistica e convincente è il modo migliore per promuovere all’istante il vostro alloggio.Scegliere un prezzo competitivo. Solitamente i viaggiatori cercano di trovare un buon rapporto qualità-prezzo per i loro viaggi e, se usate strumenti come Prezzi Smart o impostate un prezzo competitivo, potrete beneficiare di utili consigli sul prezzo.
È vero che, se gli ospiti aggiungono il mio alloggio nelle loro Wish List, il mio annuncio si posizionerà un po’ meglio nei risultati di ricerca?
Sì! Quando i viaggiatori aggiungono un alloggio nella loro Wish List, migliorano il posizionamento di quell’annuncio nei risultati! Un’unica Wish List non fa troppa differenza, ma nel corso dei mesi, se altri ospiti apprezzeranno il vostro alloggio e lo inseriranno nella loro Wish List, il vostro annuncio godrà di una visibilità maggiore.. Inoltre utilizziamo gli annunci che gli ospiti selezionano come preferiti per personalizzare meglio la loro esperienza di ricerca, così sarà più facile per loro visualizzare di nuovo il vostro alloggio nelle ricerche future.
Se devo rifiutare una prenotazione perché un ospite non accetta le condizioni delle mie Regole della casa, penalizzerò il posizionamento del mio annuncio nei risultati di ricerca?
Per un ospite è traumatico vedere la propria richiesta di prenotazione rifiutata, per cui questo è un fattore che incide negativamente sul posizionamento del vostro annuncio nei risultati di ricerca. Tuttavia, non ignoriamo il fatto che a volte siete costretti a rifiutare una prenotazione. Ad ogni modo, preferiamo confrontarvi agli altri host piuttosto che contare il numero di rifiuti.
Un singolo rifiuto non influenzerà in maniera significativa il vostro posizionamento, ma se nel tempo doveste rifiutare più ospiti rispetto ad altri host presenti nella vostra zona, il vostro annuncio verrà penalizzato. Abbiamo notato che la maggior parte dei nostri host accetta quasi tutte le richieste di prenotazione e i nostri migliori host che utilizzano l’opzione Richiesta di prenotazione le accettano quasi tutte. Potete aiutare i viaggiatori a capire se il vostro alloggio fa al caso loro scrivendo delle Regole della casa precise e dettagliate e aggiornando sempre il vostro calendario. Assicuratevi anche che le impostazioni e i servizi indicati siano conformi alle aspettative che create negli ospiti.
È da un po’ di tempo che non ricevo una nuova prenotazione, così ho cercato il mio annuncio sulla piattaforma e ho chiesto ad un amico di fare lo stesso. Nessuno dei due è riuscito a trovarlo, pur avendo inserito dei dettagli e dei filtri specifici. Cosa posso fare?
Se il vostro alloggio si trova in un luogo piuttosto conosciuto, è possibile che il vostro annuncio sia uno dei tanti, per cui potrebbe essere necessario applicare diversi filtri per poterlo trovare. Ma non preoccupatevi: solitamente i viaggiatori ricercano gli alloggi in questo modo, quindi sarà facile anche per loro trovarlo! Vi consigliamo di inserire nella vostra ricerca le date e verificare che corrispondano alla disponibilità indicata sul vostro calendario e alle impostazioni scelte per la durata minima del soggiorno.
Uno dei motivi per cui gli host che utilizzano la Prenotazione Immediata – o i loro amici – non riescono a visualizzare l’annuncio è perché hanno scelto di richiedere agli ospiti delle recensioni positive per poter prenotare il loro alloggio. Se avete scelto questo requisito e il filtro di Prenotazione Immediata è attivo, gli utenti non collegati o i nuovi ospiti visualizzeranno il vostro annuncio con l’opzione di Richiesta di prenotazione, e non con quello di Prenotazione Immediata. Questo perché gli ospiti nuovi o non collegati non sono autorizzati a prenotare immediatamente il vostro alloggio.
Ho attivato la Prenotazione Immediata, ma il mio annuncio non appare nei risultati di ricerca. Questa funzione non dovrebbe aiutarmi a posizionarmi meglio?
Normalmente la Prenotazione Immediata migliora il vostro posizionamento, ma potrebbe esserci un altro motivo per cui non riuscite a trovare il vostro annuncio nei risultati di ricerca. Assicuratevi che i criteri di ricerca corrispondano alle impostazioni e ai requisiti che avete impostato. Il numero minimo di notti, l’intervallo di date, il numero di ospiti e l’assenza di recensioni sono tutti elementi che possono impedirvi di vedere il vostro annuncio nei risultati di ricerca. E, naturalmente, se avete impostato come requisito di prenotazione la presenza di valutazioni precedenti, è possibile che non visualizziate il vostro annuncio perché non avete ancora viaggiato con Airbnb o non avete effettuato l’accesso al sito come ospiti.
Sempre più spesso sentiamo parlare di Servizi Aggiuntivi, venduti dagli Hotel o dai titolari di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, ma cosa sono davvero questi Servizi??
Sono i c.d. SERVIZI ANCILLARI o ANCILLARY SERVICE, che di solito incrementano i ricavi di circa un 10%, ma si potrebbe arrivare anche ad un 20% sapendoli sfruttare. Per una Struttura, i classici servizi extra (ovviamente a pagamento):- colazione in camera;- babysitter- personal chef a domicilio- tour e attività (queste sono quelle che vanno per la maggiore)- noleggio bici- aperitivi o cene speciali- personal shopper- servizi di noleggio in generale
Alcune ricerche hanno evidenziato quanto è davvero il mancato guadagno per la Struttura nel NON offrire questi servizi, diciamo che il range varia tra i 10€ e i 30/40€ a persona al giorno, poichè questi sono soldi che comunque, in qualche modo i tuoi ospiti spenderanno presso i bar, ristoranti, centri massaggio, punti noleggio bici ecc Quindi cosa aspetti?Fatti Furbo, inizia a Proporre questi servizi ai tuoi clienti, se non puoi offrirli tu direttamente puoi esternalizzarli, in inglese suone meglio, ovvero puoi darli in outsourcing. INIZIA A GUADAGNARE DI PIU’!!
Come ben sapete, per i proprietari di casa c’è da pagare annualmente la TA.RI. (tassa rifiuti) che fino ad ora era calcolata per l’intero importo sia sulle seconde case che sulle case vacanza.
Tuttavia, grazie ad una recente sentenza si è stabilito un principio che va a tutela dei titolari di seconde case. Il calcolo della tassa, relativamente alle seconde proprietà, va infatti definito tenendo conto della quantità di rifiuti prodotti e applicando uno sconto del 30% qualora queste proprietà vengano appunto utilizzate come case vacanze. Sul fronte dell’esenzione dalla tassa, “solo l’assenza di arredi e di allacci ai servizi a rete permetterebbe di escludere totalmente gli immobili considerati dalla Tari” secondo la sentenza della Cassazione n. 8383/2013.
La nicchia di mercato era ancora poco esplorata anche se in tanti hanno già provato ad affacciarsi, finalmente è arrivata sul mercato NaturistBNB, il bnb dei naturisti, cioè di coloro che amano girare nudi per casa…Si proprio così!!
Il portale raccoglie tutti luoghi dove si può vivere 24 ore su 24 senza vestiti, completamente nudi, un lusso per gli amanti della “natura” Se pensate che questa sia un’assurdità, sappiate che sta già riscuotendo largo successo fra gli amanti del settore, al momento le destinazioni più ricercate e con più offerta disponibile sono Spagna, Francia, Belgio, Olanda, ma anche Australia e Stati Uniti. Date un’occhiata al sito
Non è una novità che sempre più società hotellerie si stiano buttando a capofitto su questo settore delle Case Vacanza, e nelle varie declinazioni regionali di questa tipologia, tra cui gli appartamenti per uso turistico o locazioni turistiche, proprio per la possibilità di scalare e di offrire un prodotto diverso che molto piace alla clientela straniera.
Oyo, il gruppo alberghiero indiano vero astro nascente dell’hotellerie internazionale, punta dritto all’obiettivo di diventare la più grande attività di gestione di casa vacanza in Europa sotto i marchi Oyo Home, Bellavilla, Danland e Datacenter.
Al gruppo Oyo fanno, in particolare, capo Oyo Hotels e Oyo Vacation Homes (cui si riferiscono i vari brand dedicati al mercato case vacanze). E proprio il segmento case vacanza è in grande crescita dal 2011, incontrando il favore di millennials e viaggiatori d’oltreoceano sempre più interessati ad affittare per i propri soggiorni holiday homes dotate di facility di alto livello. A conferma del potenziale di questo mercato in ambito europeo, lo scorso maggio il gruppo ha acquistato, per 360 milioni di euro, la società @Leisure Group, poi ribattezzata Oyo Vacation Homes, che ha portato con sé 115mila nuove case vacanza.
«Nel corso degli ultimi anni il mercato delle casa vacanza è cresciuto molto e uno degli aspetti che ha maggiormente giocato a favore è sicuramente l’interesse delle Ota come Expedia e Booking.com – spiega il global ceo della stessa Oyo Vacation Homes, Tobias Wann -. I big player ormai affiancano, nelle loro piattaforme, il tradizionale hotel e le nuove soluzioni holiday homes. Il grosso del volume è mosso dalle Ota e i marchi minori giocano un ruolo sempre più marginale, mentre le agenzie di viaggio rimangono un interlocutore importante».
Forte del trend di crescita nel mercato Europa, Belvilla, il marchio olandase del gruppo Oyo specialista nell’affitto case vacanza, si consolida quindi sul mercato italiano. il brand garantisce un servizio full service per chi possiede casa e desidera affidare il proprio immobile a un partner di fiducia. Con quasi 40 anni di esperienza sul mercato europeo, Belvilla sta infatti sviluppando soluzioni tecnologiche sempre più innovative e sofisticate nel settore delle case vacanza, investendo in personale competente e qualificato. A oggi sono già 3.700 le proprietà che utenti da tutto il mondo possono consultare e prenotare in Italia grazie a Belvilla
Fattore che accomuna tutte le case vacanza Oyo è l’elevata qualità della struttura tipicamente di metratura importante e situata in contesti urbani ma non cittadini, dotata di molti confort di lusso come sauna o piscina. A ciò si aggiunge la fruibilità della struttura per buona parte dell’anno. Le commissioni Oyo variano dal 10% al 30%, in funzione della completezza del servizio offerto.
«Sono in questa industry da oltre 10 anni – conclude quindi Wann – e posso affermare che questi ultimi due anni in particolare, sono stati protagonisti di grandi cambiamenti. Prima di tutto il nostro settore richiede ormai una forte specializzazione e di conseguenza l’affermarsi di figure professionali molto strutturate. Inoltre, l’ospite nutre per la casa vacanza le stesse aspettative rispetto all’ hotel e questo per esempio si traduce in periodi di soggiorno anche molto limitati, oppure in cancellazioni all’ultimo. In generale l’ospite si aspetta flessibilità. Tutto ciò ha richiesto ai proprietari degli immobili in affitto di adeguarsi fin da subito alle nuove richieste e noi li abbiamo affiancati e guidati in tale percorso. Sono fermamente convinto che la tecnologia sia fondamentale per il nostro business ma l’aspetto umano rimane insostituibile»
Vuoi aprire anche tu un’attività in proprio oppure hai un immobile fermo che vorresti mettere a Reddito tramite i nostri Esperti?
L’attenzione sulle attività extra-alberghiere si fa sempre più intensa, sperando che questa non sia una caccia alle streghe, ma semplicemente una misura per eliminare sul mercato improvvisati ed irregolari ed arrivare ad una professionalizzazione del settore. E’ comparsa da un pò una nuova voce sulla modulistica di riferimento del SUAR, sia per le LT che per Case Vacanze, Affittacamere e Bed&Breakfast ovvero la voce “dichiara di essere in regola con il pagamento o il riversamento dei tributi locali, così come stabilito dall’art.21, comma 4, del Regolamento Generale delle Entrate di Roma Capitale.”
Nel caso il proprietario o il gestore non siano in regola con i tributi locali, TASI, TARI ed IMU potreste non ottenere l’autorizzazione o SCIA a seconda del caso, lo stesso vale anche se volete effettuare una cessazione attività, e riportiamo un caso specifico di un nostro cliente.
Luca M, conduttore di un immobile in zona Piazza del Popolo, aveva aperto la sua attività di LT a gennaio 2019, per poi, cessarla a fine ottobre. Al momento dell’apertura non era ancora possibile pagare la reversale di 21,00 €, introdotta sul sistema web reversali solo in fase successiva, pertanto, al momento della chiusura, dopo aver pagato la reversale di 21,00€ per la cessazione attività ed inviato tutta la documentazione del caso, si è visto rispondere dopo soli 2 giorni, ripeto due giorni, via pec, che la domanda non poteva essere accolta se prima non si effettuava il pagamento della prima reversale, ovvero quella relativa all’apertura. Questo per dire che il SUAR, ed in generale l’amministrazione stanno ponendo in essere strumenti sempre più precisi e che permettono di incrociare i dati.
Dalla Delibera 66/2019 (articolo 21 comma 4 a pag. 27), sia allegata che disponibile al link di seguito:
“Il rilascio e il rinnovo di licenze, autorizzazioni, concessioni, la ricezione di segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA), uniche o condizionate, inerenti attività commerciali o produttive, nonché la permanenza in esercizio, sono subordinati alla verifica della regolarità del pagamento o riversamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti.”
Riportiamo sotto, per intero, l’interessante articolo apparso su /www.we-wealth.com, lo riportiamo sotto per intero. (link)
L’indice Ftse Mib lo scorso anno ha registrato una perdita del 16% e per il mercato dei bond non sembra essere il momento giusto per trovare opportunità con rendimenti interessanti
L’ufficio studi di Solo Affitti ha calcolato come rendimento lordo di un appartamento standard di 70 mq, ubicato nelle zone centrali delle principali città, un valore del 5,4% annuo, che diventa il 7,2% se l’immobile si trova in zone periferiche
L’Italia è agli ultimi posti in Europa per locazioni: mentre nella media europea gli inquilini sono circa il 35% delle famiglie, da noi sono meno del 18%
La fiscalità gioca un ruolo importante, la tassazione con cedolare secca è un’opzione sempre più diffusa per i proprietari che devono locare un immobile a uso abitativo. Oggi, secondo Solo Affitti, l’87% dei locatori di immobili a uso abitativo nelle principali città si avvale della cedolare secca
In Italia il mercato della locazione è ancora poco sviluppato, ma grazie a cedole costanti e remunerative questa modalità di investimento è in crescita.
La fiscalità gioca un ruolo importante, mentre il fenomeno della morosità è uno dei maggiori deterrenti allo sviluppo. “L’immobiliare a reddito può rappresentare una forma molto interessante di investimento, soprattutto per gli immobili localizzati in grandi città e in città universitarie”. Questa l’opinione di Marco Speretta, direttore generale del gruppo Gabetti, che parla di rendimenti lordi compresi tra il 3-4% per il residenziale e il 4-5% per gli uffici. Dello stesso avviso anche Andrea Saporetti, dell’ufficio studi Solo Affitti, che dichiara: “Oggi, la locazione di immobili è una forma di investimento che può essere considerata ben più conveniente di quella cui sono soggetti gli investimenti sui mercati finanziari”.
L’indice Ftse Mib, lo scorso anno ha infatti registrato una perdita del 16% e, più in generale, i mercati finanziari a livello globale hanno risentito di una grande incertezza, che ha portato a un ridimensionamento dei valori medi di Borsa. Il mercato dei bond può offrire maggiori garanzie ma, con i tassi ai minimi storici, il settore non sembra essere il segmento giusto per trovare nuove opportunità con rendimenti interessanti.
Perché non tornare allora al caro vecchio mattone? “Non tanto per buttarsi sul mercato delle compravendite immobiliari – pur legittime, ma ancora soggette a una prolungata fase di deprezzamento – bensì per sfruttare le ‘cedole’, costanti e remunerative, che la locazione garantisce”, puntualizza Saporetti. L’ufficio studi di Solo Affitti ha calcolato come rendimento lordo di un appartamento standard di 70 mq, ubicato nelle zone centrali delle principali città, un valore del 5,4% annuo, che diventa il 7,2% se l’immobile si trova in zone periferiche. In questo momento, si guadagna di più in periferia che in centro, “perché se da una parte i valori delle locazioni, pur in calo, hanno tenuto bene tanto nei mercati più pregiati quanto in quelli più decentrati”, dall’altra “sono state proprio le periferie delle città che hanno risentito maggiormente dei cali dei prezzi di vendita. Insomma: è nelle zone meno centrali che si possono trovare ottimi immobili da acquistare a prezzi interessanti e affittare a canoni tutto sommato elevati”, illustra Saporetti, che ritiene che il mercato delle locazioni sia un “mercato solido, meno soggetto alle oscillazioni classiche delle compravendite e destinato a una crescita della domanda ancora pronunciata”.
Nel corso degli ultimi anni, le locazioni hanno, infatti, evidenziato un trend crescente, anche se il mercato italiano è ancora piccolo. “In Italia, il mercato delle locazioni residenziali è sempre stato marginale, dato che i proprietari hanno sempre preferito vendere una casa vuota anziché locarla – dichiara Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – Nei primi anni di questo secolo a fronte di circa 800mila compravendite, le nuove locazioni non erano più di 200mila ogni anno. Nell’ultimo periodo, però, la situazione è cambiata, grazie allo sviluppo della locazione breve (da un giorno a un anno, ndr) stimolata dall’affermarsi di portali mondiali tipo Airbnb. Nel 2018 si sono avute circa 600mila compravendite di case, 700 mila locazioni e quasi un milione di alloggi sul mercato della locazione breve. In questo modo patrimoni inutilizzati sono stati messi sul mercato e le case sono tornate ad avere un rendimento interessante”.
Rispetto agli altri paesi, l’Italia è però ancora molto indietro, ma gli spazi di crescita sono ampi. “Per quanto riguarda la locazione tradizionale, l’Italia è agli ultimi posti in Europa. Mentre nella media europea gli inquilini sono circa il 35% delle famiglie, da noi sono meno del 18%”, dichiara Breglia, che però aggiunge che nel campo della locazione breve siamo ormai ai primi posti, grazie all’enorme offerta delle tante zone turistiche di cui gode l’Italia. Dal canto suo, Speretta prosegue dicendo che “anche se in ritardo rispetto alle altre realtà europee, le grandi città italiane e i centri universitari stanno dimostrando interessanti trend di crescita nel campo della locazione” e che “il prodotto richiesto è un prodotto nuovo, con una dotazione infrastrutturale e tecnologica importante, corredato di servizi”. Secondo il direttore generale del gruppo Gabetti, uno dei driver che contribuirà in modo consistente a una crescita del mercato della locazione è rappresentato dalla “riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, che sconta il fatto di essere particolarmente frazionato e in mano a singoli proprietari e, soprattutto, in maggioranza realizzato prima degli anni 80”.
Uno dei maggiori deterrenti all’affitto è rappresentato, però, dal fenomeno della morosità: le statistiche del Ministero degli Interni hanno certificato un raddoppio (+95%) del fenomeno sfratti per morosità dal 2001 (27mila sfratti emessi per morosità) ad oggi (52.590), anche se la tendenza è in calo rispetto al picco di quasi 70mila del 2014. “Per questo sono ormai diffuse sul mercato forme di garanzia contro i rischi connessi all’affitto, che permettono al locatore di investire in tutta sicurezza”, dichiara Saporetti che cita, come esempio Affittosicuro, un pacchetto completo a tutela del proprietario, in grado di coprire fino a 12 mensilità di canone (in linea con le tempistiche di sfratto), più le spese legali e i danni arrecati all’appartamento.
Sicuramente, in questo scenario, la fiscalità gioca un ruolo importante. “Focalizzandoci sugli immobili oggetto di investimento da parte delle persone fisiche, le imposte da considerare ai fini della locazione sono principalmente la cedolare secca (imposte dirette) e le imposte locali rappresentate essenzialmente dall’Imu e dalla Tasi (imposte locali non reddituali)”, spiega Paolo Mandelli, partner di Spada Partners. In particolare, la tassazione con cedolare secca è un’opzione sempre più diffusa per i proprietari che devono locare un immobile a uso abitativo.
Oggi, secondo Solo Affitti, ben l’87% dei locatori di immobili a uso abitativo nelle principali città si avvale della cedolare secca, scegliendo in 7 casi su 10 dei contratti a canone concordato (nello specifico, contrato 3+2 nel 36% dei casi, contratto a studenti nel 14% e contratto transitorio nel 18,5%).
“Rispetto all’aliquota marginale Irpef e relative addizionali (che oltre i 75mila euro pesa per il 45% del reddito imponibile), la cedolare secca prevede infatti una tassazione sostitutiva con aliquota fissa al 21%, che si riduce al 10% per le locazioni, a canone concordato, nei comuni ad alta densità abitativa. In sostanza – dichiara Mandelli – si tratta di una vera e propria flat tax applicata sul reddito lordo derivante dallo sfruttamento dell’immobile”.
Trattandosi di un’imposta sostitutiva, non sono ammesse in deduzione le spese e/o i costi connessi agli immobili. Tuttavia, i costi sostenuti in relazione a ristrutturazione ed efficientamento degli edifici possono dare origine a detrazioni d’imposta applicabili sulle imposte riferite ad altre categorie reddituali (ad esempio redditi da lavoro). “In conclusione, si può ipotizzare che, in presenza di opzione del regime di favore della cedolare secca e tenuto conto delle variabile delle imposte locali, l’onere fiscale complessivo medio possa attestarsi in un range del 22-24% del canone locativo”, conclude il partner di Spada Partners.
Airbnb esce allo scoperto..ora è chiaro che le sue commissioni non sono poi cosi basse..
Caro host, per te che pensavi airbnb fosse “meglio” di booking, fermo restando che meglio o peggio sono concetti relativi e bisogna vedere il parametro di riferimento, per quanto riguarda la commissione, da oggi sarà chiaro anche per te, che airbnb non fa e non ha mai fatto beneficenza!! Eh sì, proprio così…per te che pensavi che la commissione applicata o meglio trattenuta da airbnb fosse solo del 3%, ora con l’ultimo aggiornamento puoi visualizzare da solo che non è proprio così…
Hai capito bene…quindi da oggi hai due opzioni:- la prima: scegli “tu” il prezzo definitivo e da li dovrai sottrarre la percentuale del 14% di airbnb che il sito trattiene come costi di gestione;- la seconda: vecchio metodo, in questo caso non saprai mai con certezza il prezzo che l’ospite ha pagato, che potrà arrivare fino al 20% Ma la vera novità è nelle NOTE:– I costi del servizio di Airbnb si applicano al subtotale della prenotazione, che include: la tariffa di base, le spese di pulizia e qualsiasi costo aggiuntivo per gli ospiti.per cui il 14% se scegli la prima opzione, è calcolato sul prezzo incluso tutti i costi…- Airbnb riscuote un costo aggiuntivo del servizio del 2% su tutte le prenotazioni di annunci che prevedono termini di cancellazione molto rigidi (sotto l’opzione a pagamento di cui sopra).E sorpresa delle sorprese…c’è un ulteriore 2% quindi si arriva ad un percentuale del 16% se scegli per i termini di cancellazione molto rigidi.. Basta pensare che booking normalmente trattiene il 15% e nelle principali città, tipo Roma il 18%..si stanno allineando tutti.. buon hosting!
Affitti turistici, serve il Codice ma il locatore non è il gestore di una struttura ricettiva. Affitti turistici: per la Corte Costituzionale è legittimo che la Regione chieda l’uso del CIR ma non che equipari l’attività negoziale del locatore a quella del gestore di case e appartamenti per vacanze.
Con sentenza n. 84 del 6 marzo 2019, depositata in cancelleria il giorno 11 aprile 2019, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 1, lettere a), b) e c) della legge della Regione Lombardia 25 gennaio 2018 n. 7 (Istituzione del codice identificativo da assegnare a case appartamenti per vacanze) promosse dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Per l’articolo completo rimandiamo al seguente link de “Il sole 24ore”https://admin.abc.sm/upload/2588/il-sole-24-ore-del-17-aprile-2019.pdf
Buone notizie per il settore alberghiero e di rimando anche per quello extra-alberghiero in Italia, continuano gli investimenti e la fiducia è sempre un buon indicatore, forse il migliore.
Riportiamo per intero un articolo di askanews, che puoi trovare per intero qui
Gli stakeholder immobiliari internazionali guardano al mondo dell’hospitality come ad un incubatore di nuove opportunità di investimento e Berlino sarà, dal 4 al 6 marzo 2019, la piazza dove questi temi saranno dibattuti.
Per la 22esima edizione dell’Hotel Investment Forum (IHIF) – la principale manifestazione europea dedicata agli investimenti nel settore del real estate turistico – Coldwell Banker Commercial (CBC), società di consulenza e intermediazione nel settore del real estate, con competenze specifiche nel campo dell’ospitalità, ha riconfermato la propria presenza con uno stand dedicato. “Presenteremo un portafoglio misto, composto da alberghi esistenti, resort marini e immobili ad uso ufficio da trasformare in hotel, questi ultimi in vendita o in locazione – spiega Giuseppe Rojo, amministratore delegato e fondatore della filiale italiana di Coldwell Banker Commercial -.
L’obiettivo è attrarre investitori internazionali che vogliano investire in Italia affidandosi ad un gestore per la messa a reddito. Ihif costituisce un’occasione vincente per confrontarci con i principali player del mercato interessati a queste operazioni”. Secondo uno studio di settore recentemente pubblicato, nel 2018 le transazioni nel real estate turistico in Italia hanno toccato quota 1,3 miliardi di euro, con 58 deal per 7mila400 camere e un aumento di valore medio per singola unità, a conferma del momento topico del mercato. Entro la fine del 2019 il volume degli investimenti potrà superare i 2 miliardi di euro.
“Sono fiducioso che il settore alberghiero, in quanto anticiclico rispetto al mercato, possa continuare a riscuotere interesse, visto che si tratta di un asset class che segue l’andamento del turismo e che questa economia prosegue nel suo trend di sviluppo – commenta a questo proposito Giuseppe Rojo -. Le Sgr sono ancora molto focalizzate sulle principali città, non ancora pronte per le “secondary cities”, ma vediamo fermento per location al mare e in montagna, in piazze come Napoli, Torino e in Sicilia, dove i tassi di occupazione crescono a ritmi sostenuti”.
Se il mercato dell’ospitalità rimane vivace, nonostante l’incertezza economica e geopolitica, i comportamenti e le esigenze dei clienti stanno cambiando. “Le formule dei condohotel e degli ostelli rappresentano delle valide alternative per lo sviluppo ricettivo in Italia – sottolinea Rojo -. Per i primi, però, occorre tener conto che chi intende cavalcare questo concept deve pensare ad una struttura contrattuale che sopperisca alle regole non previste dal decreto legge in vigore. Per gli ostelli si può affermare che assicurano un Ebitda migliore di un hotel 4 stelle tradizionale”. Nel settore degli hotel ibridi (connubio tra hotel e ostello), Coldwell Banker Commercial svolge il ruolo di developer ufficiale in Italia del gruppo tedesco MEININGER. “Dopo le tre aperture a Milano e Roma – commenta Veronica Sagliaschi, development manager Italy di MEININGER Hotels – puntiamo al raddoppio. Siamo focalizzati sulle città di Venezia, Firenze e Napoli. Abbiamo più di una trattativa in corso nella zona di Mestre ed una negoziazione molto avanzata su Napoli, nei pressi della Stazione Centrale.
Nella Capitale miriamo ad una location aggiuntiva e guardiamo con interesse alle zone Ostiense, Testaccio e Trastevere”.
Il cambio d’uso degli edifici è un’altra tendenza che si sta sviluppando in Italia, dove è presente un’alta concentrazione di immobili di pregio. “La tipologia delle conversioni dipende dalle singole piazze e dal contesto economico – avverte Carlo de Romedis, head of hospitality di Cbc -. La strategia di dismissione passa per una corretta valorizzazione dell’asset e la decisione di prediligere la strada della riconversione alberghiera deve tener conto di fattori contabili, come l’affitto potenzialmente sostenibile da un gestore, o, in caso di gestione diretta, l’Ebitda. Il problema degli investitori internazionali interessati ad investire nel mercato alberghiero, però, riguarda il rischio di lunghe procedure urbanistiche finalizzate al cambio d’uso e all’onere della riqualificazione. Noi di Cbc siamo specializzati nell’accompagnare gli stakeholder in tutto l’iter di riconversione, offrendo anche assistenza di tipo tecnico e legale”.
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