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Dall’Overtourism all’Undertourism

Riportiamo per intero un articolo ripreso qui

Basta tornare indietro di appena qualche mese per renderci conto del surreale incubo che sta vivendo il settore del Turismo in questo momento.

Fino a qualche mese fa infatti nessuno avrebbe mai neanche lontanamente immaginato di ritrovarsi a ripartire totalmente da zero, in un momento in cui il Turismo continuava a rappresentare un settore solido (13% del PIL Nazionale) su cui investire, che presentava tassi di crescita costanti e addirittura alcune problematiche relative alla sostenibilità dei flussi, in alcuni luoghi. 

Secondo le stime del rapporto bimestrale del Modello di Previsione dei Flussi Turistici Internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari per fine 2020 il movimento turistico mondiale avrebbe dovuto superare il miliardo e 500 milioni di arrivi, con un aumento assoluto di circa 130 milioni, mentre per il mercato italiano la previsione era di un +3.5% , dunque 74 milioni in più.

Verso la Nuova Era del Turismo

Non voglio anche io fare previsioni azzardate, gli scenari cambiano continuamente, ma in questo momento penso sia giusto iniziare a pensare al dopo, a come costruire la Nuova Era del Turismo.

Sebbene nessuno possa prevedere con esattezza cosa accadrà nei prossimi mesi, i principali esperti ed analisti mondiali sono tutti concordi su una linea: “Niente sarà più come prima”.

Siamo di fronte a un cambiamento epocale che modificherà totalmente le nostre abitudini di vita e il nostro approccio alla vita stessa. Le imprese si troveranno a dover ricominciare da zero in un mercato forse completamente nuovo e la notizia purtroppo peggiore e che non sappiamo con esattezza quando. Ci potrebbe essere un periodo più o meno lungo di transizione che potrebbe durare fino a quando non si trovino delle cure, o il tanto atteso vaccino (la previsione ottimistica è di almeno 18 mesi).

Cosa ci aspetta e quali sono le opportunità?

Forse ci troveremo di fronte a un turismo nuovo, più giusto e sostenibile: il vecchio paradigma di turismo aveva già dato i primi segnali di insofferenza, con le problematiche della gentrificazione. 

La mancanza di etica nel processo di crescita economica ha dato vita ad assottigliamenti di fasce sociali, con la conseguente divisione in estrema ricchezza # estrema povertà.

Oggi a causa di questa pandemia assistiamo a un fenomeno che sembra traslare sul piano del turismo il medesimo paradigma declinato al turismo, con Overtourism # Undertourism.

Forse questa triste condizione che ci troviamo a vivere ha in sé un germe di costruzione di uno sviluppo economico diverso, che abbia obiettivi di giustizia sociale ed equa ridistribuzione, di ricchezze così come di turisti.

Potremmo dunque finalmente porre basi più solide per una strategia turistica fondata su un impatto ecologicamente valido, orientato verso i bisogni delle persone che abitano un luogo oltre che di quelle che quel luogo lo visitano.

Ma mentre tutti parlano della necessità di un piano di marketing per la ripartenza del Turismo, mettendo ancora una volta l’accento sulla promozione (e solo sulla promozione), io penso che mai come in questo momento ci sia prima bisogno di fermarsi per analizzare e progettare in maniera considerevole l’offerta e dar vita a un piano vero. Già, un piano vero: quello che il nostro Paese non ha mai avuto. Perché sono certo che se anche tutti gli altri Paesi ora sono in pausa come noi, nella ripartenza questi saranno molto più veloci di noi.

Come sceglieremo la destinazione? 

Non solo luoghi che ci piacciono, ma soprattutto luoghi di cui possiamo fidarci. Questa sarà la nuova tendenza e i primi Paesi che saranno percepiti come sicuri e fidati riprenderanno molto più velocemente.

La BBC ha pubblicato uno studio che rivela i Paesi dalle economie più resilienti, cioè quelli che potrebbero affrontare meglio la ripresa dal Covid-19:

Ai primi cinque posti si classificano

  • Norvegia
  • Danimarca
  • Svizzera
  • Germania
  • Finlandia

Paesi in grado di offrire maggiore fiducia e sicurezza nei futuri visitatori. L’articolo completo è disponibile sul sito della BBC.

Colmare il gap con la digitalizzazione della propria azienda sarà un altro macro tema della ripartenza delle aziende turistiche: sistemi di prenotazione online, app per gestione dei flussi e delle cose, web check-in per gli hotel, cash on delivery e sistemi di pagamento che favoriscono il distanziamento sociale. Il digitale riuscirà sicuramente a dare delle risposte e a creare modelli adatti alla gestione dei nuovi processi aziendali.

Inoltre la triste realtà dei tagli -soprattutto in molte organizzazioni di Marketing di Destinazione (DMO) e negli enti del Turismo- per ridurre al minimo le spese di lavoro fanno pensare che presto il marketing debba dare priorità alla gestione, rendendo i professionisti veri e propri amministratori di destinazione (Fonte Skift).

Ma la fine di questo incubo potrebbe vedere anche il prevalere della nostra voglia di vivere. Naturalmente questo fattore è imprevedibile perché ognuno reagirà con modi e tempi diversi, ma la buona notizia è che diversi sondaggi rivelano che tra le prime cose che le persone vorranno fare dopo la fine del lock-down c’è, oltre alla voglia di mangiare una pizza Margherita, anche il desiderio di una vacanza.  

Tuttavia temo che la ripartenza purtroppo sia molto più lenta di quanto si speri, e se anche possa essere anche plausibile un boom di richieste per i nostri luoghi del cuore sarà però da verificare con quali modalità si potranno accogliere le persone (numero chiuso, norme per distanziamento sociale, norme igieniche stringenti.) 

Come sarà il turismo della nuova era?

Sarà forse più lento, attento, giusto, più vicino ai cittadini, meno rissoso e magari non ci ritroveremo tutti insieme nello stesso posto ad Agosto.

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Tripadvisor e Covid19

Riportiamo di seguito un messaggio arrivato a tutti i partner di Tripadvisor da parte del suo CEO Steve Kaufer

Gentile partner,
le ultime settimane sono state senza precedenti, con l’emergenza COVID-19 che sta stravolgendo la vita e le attività di milioni di persone, e l’enorme impatto che l’epidemia sta avendo sul settore dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità. 
Ho registrato un breve videomessaggio per tutti i partner di Tripadvisor, sperando che riesca a trovare qualche minuto per guardarlo. Normalmente non è mia abitudine parlare davanti a una videocamera (sono il primo ad ammettere che non mi viene naturale), ma questi sono tempi inconsueti. Sentivo che era importante rivolgermi a tutti voi personalmente. È possibile anche leggere il messaggio integrale sotto la mia firma. 
Vorrei inoltre condividere alcune risorse e provvedimenti che stiamo adottando per supportare in particolare le strutture ricettive. La prima è la nostra pagina di risorse sull’emergenza COVID-19, dove stiamo inserendo le informazioni e i consigli più recenti per la nostra community di alloggi. Abbiamo anche introdotto una nuova funzionalità che permette di segnalare la chiusura temporanea della struttura , se necessario, e di indicare quando è in programma la riapertura
Siamo determinati a fornire alle strutture il nostro sostegno in questo periodo straordinario, in modo da essere pronti quando viaggiatori e clienti potranno tornare a visitare il mondo. In tutti i settori del turismo, i nostri team condivideranno ulteriori dettagli e aggiornamenti non appena saranno disponibili. Non si perda ulteriori comunicazioni di Tripadvisor nei prossimi giorni.
Cordiali saluti,
Steve Kaufer Presidente e CEO di Tripadvisor
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Airbnb – 5.000$ bonus per Superhost

Un messaggio per gli host dal CEO Brian Chesky

Riportiamo sotto per intero il messaggio del CEO di Airbnb

entile host,

gli ultimi due mesi sono stati molto difficili per tutti noi. Come molte persone, mi sveglio ogni giorno lontano da amici e colleghi, chiedendomi cosa succederà nel mondo. Mentre ascolto le notizie del giorno, il mio pensiero va a tutti i Paesi, le comunità e le famiglie che sono sopraffatti dalla portata e dall’impatto di questa crisi.

Anche l’intero settore dei viaggi ha subito un brusco arresto: le compagnie hanno sospeso i voli e le frontiere sono chiuse. La maggior parte di noi, inclusi i nostri ospiti, è in isolamento imposto dal governo, impossibilitata a lasciare la propria casa. Viaggiare è quasi impossibile.

L’11 marzo, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia, ci siamo trovati di fronte a un dilemma. Sapevamo che permettere agli ospiti di cancellare le prenotazioni e ricevere un rimborso avrebbe inciso in modo significativo sulla vostra attività. D’altra parte, non potevamo lasciare che ospiti e host corressero dei rischi, diventando un ulteriore pericolo per la salute pubblica. Ne abbiamo concluso che dovevamo consentire agli ospiti di cancellare le proprie prenotazioni e di ricevere un rimborso totale, incluse tutte le nostre commissioni. Vogliamo sottolineare che non si è trattato di una decisione di carattere commerciale, quanto piuttosto di una decisione volta a tutelare la salute pubblica.

Tuttavia, anche se sono convinto che dare priorità alla salute e alla sicurezza sia stata la cosa giusta da fare, mi rammarico di aver comunicato questa decisione agli ospiti senza esserci consultarci prima con voi host, che siete i nostri partner. Vi abbiamo ascoltato e sappiamo che avremmo potuto agire meglio.

Ci teniamo a ribadire che siamo una squadra sola. Quando la vostra attività non attraversa un buon momento, anche la nostra ne risente. Sappiamo che molti di voi stanno affrontando un momento di grande difficoltà e che avete bisogno di azioni concrete da parte nostra.

Ecco quindi alcune iniziative che stiamo lanciando per supportarvi nel superamento della crisi.

Doneremo 250 milioni di dollari agli host per aiutare a coprire il costo delle cancellazioni dovute alla pandemia di COVID-19. Se un ospite cancella una prenotazione a causa di una circostanza legata alla COVID-19, con data di check-in compresa tra il 14 marzo e il 31 maggio, vi corrisponderemo il 25% di quanto avreste ricevuto normalmente in base ai vostri termini di cancellazione. Questa iniziativa si applica retroattivamente a tutte le cancellazioni relative alla pandemia di COVID-19 di detto periodo. Tali costi saranno coperti interamente da Airbnb. I pagamenti inizieranno a essere inviati ad aprile. Gli ospiti con prenotazioni effettuate entro il 14 marzo potranno ancora cancellare e ricevere un rimborso standard o crediti di viaggio pari al 100% di quanto hanno pagato. Ti invitiamo a visitare la pagina airbnb.it/250Msupport per maggiori dettagli.

Stiamo creando un fondo di assistenza per i Superhost da 10 milioni di dollari. Tale fondo è destinato ai Superhost che affittano il proprio alloggio e hanno bisogno di aiuto per pagare l’affitto o il mutuo, nonché agli host di Esperienze di lunga data che cercano di far quadrare i conti. I nostri dipendenti hanno dato il via a questo fondo donando di tasca propria un milione di dollari, mentre Joe, Nate ed io stiamo contribuendo personalmente con i restanti 9 milioni. A partire da aprile, gli host potranno richiedere sussidi per un massimo di 5.000 dollari, che non dovranno essere rimborsati. Visita la pagina airbnb.it/superhostrelief per maggiori dettagli.

Stiamo dando la possibilità ai tuoi ospiti passati di offrirti un aiuto economico. Molti di loro ci hanno detto di essere estremamente grati per la flessibilità degli host di Airbnb e di essere felici di poter aiutare. Stiamo mettendo a punto un modo con cui gli ospiti possono allegare un messaggio al contributo che desiderano inviare agli host dai quali hanno soggiornato. Ci aspettiamo che questa funzionalità sia disponibile a partire da aprile. Sappiamo che, durante un periodo così difficile, anche un piccolo gesto può essere di grande aiuto.

Abbiamo lavorato insieme per garantire il supporto agli host nel recente progetto di legge COVID-19 Stimulus Bill del governo degli Stati Uniti. Tale legislazione consente ora agli host statunitensi di usufruire di molte misure di sostegno, tra cui sovvenzioni e prestiti per le piccole imprese, nonché sussidi di disoccupazione. Un enorme ringraziamento per le oltre 105.000 email e chiamate con le quali tanti di voi hanno contattato i membri del Congresso.

Abbiamo in serbo anche altre iniziative, di cui forniremo maggiori dettagli nelle prossime settimane. Tra queste, una collaborazione attiva con esperti ed epidemiologi sugli standard di pulizia da mantenere affinché voi e i vostri ospiti siate al sicuro, un’assicurazione di viaggio per voi e i vostri ospiti e programmi per aiutarvi a rilanciare la vostra attività.

Il mio impegno nei vostri confronti è quello di rimettere in piedi la nostra collaborazione: quando lavoriamo insieme, siamo più forti e diamo il nostro meglio. Ne sono un esempio recente i nostri sforzi congiunti per offrire alloggi agli operatori sanitari in prima linea nella lotta alla pandemia. Insieme stiamo aiutando a ospitare oltre 100.000 operatori sanitari, di assistenza e di primo soccorso, fornendo loro un alloggio gratuito o sovvenzionato. Più di 40.000 host si sono già proposti, offrendo il loro aiuto. Visita la pagina airbnb.it/medicieinfermieri per scoprire come unirti a loro.

La fiducia è la base di ogni collaborazione e si consolida nel tempo. Sappiamo che dobbiamo darci da fare per riconquistare la tua, ma è la nostra priorità e ci impegneremo al massimo. Quando si tornerà a viaggiare, perché succederà, saremo di nuovo al tuo fianco per accogliere insieme milioni di ospiti.

Brian Chesky

In breve

  • Termini delle circostanze attenuanti potrebbero essere applicati alle prenotazioni effettuate entro il 14 marzo con check-in compreso tra il 14 marzo e il 31 maggio
  • Per le prenotazioni di alloggi idonei, invieremo agli host un importo pari al 25% di ciò che avrebbero ricevuto con una normale cancellazione
  • Le prenotazioni effettuate dopo il 14 marzo non rientrano nelle circostanze attenuanti relative alla pandemia di COVID-19.

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Booking.com e il nuovo sistema di prenotazioni

Oggi i viaggiatori hanno una scelta vastissima quando si tratta di prenotare l’alloggio perfetto. Mentre la classificazione tramite stelle è riconosciuta e usata in tutto il mondo come strumento per valutare la qualità di un hotel e confrontarlo con altri, fino a ora non esisteva un sistema simile che permettesse ai viaggiatori di confrontare alloggi come case o appartamenti.

Con la missione di aiutare tutti a scoprire il mondo e una media di 7 ospiti al secondo che effettuano il check-in in una casa, un appartamento o un altro posto unico dove soggiornare prenotato tramite la sua piattaforma, Booking.com ha preso l’iniziativa e ha introdotto un sistema globale e coerente per la valutazione della qualità per appartamenti, case vacanze e ville.

In maniera simile alla classificazione per stelle, che valuta in maniera oggettiva gli hotel in base a una serie di criteri di qualità, il nuovo sistema di valutazione per case vacanze e ville su Booking.com è stato pensato per sopperire a una mancanza nel settore dei viaggi.

Questo sistema rappresenta un benchmark globale che i viaggiatori possono riconoscere e a cui possono affidarsi per identificare più facilmente quali strutture rispondono ai loro criteri di qualità. Tenendo presente che nel 2020 il 39% dei viaggiatori globali e il 41% di quelli italiani preferiranno soggiornare in una casa vacanze o in un appartamento invece che in un hotel e che la funzionalità per filtrare i risultati in base al numero di stelle è una delle più utilizzate su Booking.com, questa innovazione riflette l’impegno e gli investimenti continui di Booking.com nel creare un’esperienza di viaggio sempre più fluida e, contemporaneamente, fornire ai viaggiatori la più vasta scelta di posti dove soggiornare.

Il sistema di valutazione della qualità usa un algoritmo di apprendimento automatico che tiene in considerazione oltre 400 fattori, tra cui la posizione della struttura ricettiva, le dimensioni e i servizi, e aiuta i viaggiatori a identificare meglio la qualità e il comfort delle strutture di tutto il mondo, in modo che possano prendere decisioni più informate quando si tratta di scegliere l’alloggio perfetto per loro. Adesso, accanto al nome della struttura su Booking.com sarà possibile trovare dei quadratini gialli (da 1 a 5) che indicano graficamente il livello di qualità. I punteggi qualità vengono confrontati con quelli delle strutture vicine, per fare in modo che i risultati siano rilevanti al livello locale, e vengono ricalcolati più volte durante l’anno per garantirne l’accuratezza.

Stati Uniti, Grecia, Spagna, Italia e Francia sono i Paesi con il più alto numero di punteggi top (5 quadratini su 5), mentre i viaggiatori provenienti da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna e Cina sono quelli che più di frequente selezionano appartamenti, case vacanze o ville con i punteggi qualità più elevati.

“Siamo emozionati di aver inaugurato una tecnologia e di aver sviluppato un servizio che non era presente nel settore fino a questo momento. Gli ospiti degli hotel possono usufruire di un sistema di classificazione come quello delle stelle, che permette loro di prendere decisioni di viaggio informate, mentre i viaggiatori che scelgono altre tipologie di struttura non hanno avuto fino a ora uno strumento paragonabile. Adesso, oltre che affidarsi alla veridicità delle nostre recensioni verificate, i viaggiatori di Booking.com possono cercare un appartamento, una casa vacanze o una villa in base al punteggio qualità e sentirsi più tranquilli nel fare una scelta che risponderà alle loro aspettative. Il 75% delle strutture premiate dai recenti Traveller Review Awards 2020 di Booking.com è composto da case, appartamenti e altre tipologie uniche di alloggio. Circa il 40% è rappresentato esclusivamente da appartamenti. Con questo nuovo sistema, ci aspettiamo di rendere ancora più semplice ai viaggiatori la scoperta del posto perfetto dove soggiornare, ovunque vogliano andare”, ha detto Eric Bergaglia, Global Head di Booking.com per il segmento case e appartamenti.

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Affitti brevi, rinviato alla ricorso di Airbnb sulla cedolare secca

Il Consiglio di Stato ha deciso che sarà la Corte di Giustizia dell’Unione europea a doversi pronunciare sulla cosiddetta “legge Airbnb”. E mentre il portale telematico festeggia (almeno momentaneamente), gli albergatori italiani un pò meno..

Ma di cosa si tratta?

In ballo c’è la normativa che impone agli intermediari attivi negli affitti brevi di comunicare i dati dei locatori e di applicare una ritenuta del 21 per cento. I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto le motivazioni contenute negli atti difensivi di Airbnb, chiedendo l’intervento all’Europai. La Corte di Giustizia Ue dovrà quindi stabilire se gli obblighi introdotti per gli affitti brevi siano compatibili con la normativa comunitaria e se lo Stato italiano avrebbe dovuto prima notificare la loro introduzione alla Commissione Europea.

Come si legge su quifinanza.it

“Airbnb si è detta “lieta” della decisione di Palazzo Spada. “È evidente – si legge in una nota diffusa dal portale online – che l’attuale impianto non è per nulla adatto allo scopo, largamente condiviso nella società e nella politica, di ravvivare l’economia italiana sviluppando quei pagamenti digitali e tracciati che solo una piattaforma come la nostra garantisce”. Allo stesso tempo ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con il Ministero delle Finanze sulla condivisione dei dati.

L’obbligo di comunicazione e ritenuta del 21%, introdotto a carico degli intermediari nel 2017, ha lo scopo di assicurare un flusso di gettito costante all’Erario e di combattere l’evasione fiscale. La ritenuta del 21% è pari infatti alla cedolare secca, che spesso viene scelta dai locatori perché più conveniente. Ma sempre nel 2017, mentre le agenzie immobiliari e gli intermediari “fisici” applicavano la ritenuta, Airbnb ha avviato il ricorso manifestando dubbi sia sulla fattibilità tecnica sia sulla discriminatorietà e l’incompatibilità con il diritto europeo della ‘legge Airbnb’.”


Sta di fatto che a breve sia l’Agenzia delle Entrate sia le Amm.ni comunali avranno finalmente tutti i dati relativi agli affittuari e agli ospiti, perciò questo è il momento buono di regolarizzare la tua struttura se non lo hai ancora fatto!!!

Non aspettare altro tempo, contattaci al homeconciergeroma@gmail.com

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Boom di investimenti nel Real Estate Alberghiero

L’Italia è un paese meraviglioso, cultura, cibo, sole, paesaggi e bellezze architettoniche ne fanno una delle destinazioni principali a livello mondiale, ma si può fare molto di più.
Occorrerebbe migliorare ed Innovare fortemente il settore alberghiero ed extra-alberghiero (il neonato), ma qualcosa si sta muovendo.Riportiamo alcuni dati estratti da il messaggero.it
Con i suoi 33mila alberghi (malgrado una flessione del -2,4% fra il 2009 ed il 2018) e 1,1 milioni di camere (+1,4% nei 10 anni considerati), l’Italia possiede il più grande portafoglio ricettivo in sede europea, seguita da Germania e Spagna, collocandosi in terza posizione assoluta a livello mondiale. Circa la metà degli alberghi presenti nel nostro Paese è costituita da hotel a 3 tre stelle, che sono rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi 10 anni, mentre si registra un incremento superiore al 20% per gli hotel a 4 stelle e al 50% per quelli a 5 stelle.

Analizzando il valore medio degli alberghi l’indagine evidenzia che il dato medio più elevato si registra a Milano, con quasi 20 milioni di euro. Seguono Firenze, con 17 milioni di euro, e Roma, con 11 milioni. Nelle grandi città d’arte il valore medio per camera (calcolato come rapporto fra il valore medio complessivo delle strutture alberghiere e il numero delle camere presenti) tocca il massimo della redditività a Venezia e a Firenze, rispettivamente con 227.000 e 224.000 euro, seguite da Roma, con 180.000 euro e Milano con 163.000 euro.
L’altro dato davvero significativo è questo:con 2 miliardi di euro, nel primo semestre 2019, gli investimenti in hotel sono arrivati a rappresentare il 42% degli investimenti immobiliari in Italia.Oltre la metà degli investimenti alberghieri in Italia proviene dall’estero e, di questi, un quarto è di origine extraeuropea. Per quanto riguarda la loro destinazione, circa la metà è concentrata su Roma, seguita a distanza da Milano, Venezia e Firenze. È quanto emerge dal nuovo studio prodotto da CRIF RES – la divisione del Gruppo CRIF specializzata nei servizi valutativi e tecnici per il real estate e leader nel mercato bancario – relativo all’analisi del settore immobiliare alberghiero in Italia.
Ancora non sei convinto che investire nel settore alberghiero ed extra-alberghiero sia profittevole???Rivolgiti a noi se hai un hotel oppure una struttura turistica ricettiva extra-alberghiera da rilanciare o dare in gestione, riusciamo ad aumentare i profitti anche del 30%! In pratica significa tu hai il tuo guadagno e noi ci occupiamo di tutto il resto, la formula “zero pensieri” può essere personalizzata su misura per te!!!


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OTA e Brandjacking

Cosa sono le OTA ormai lo dovresti sapere se sei un host, in caso contrario, se ti stai avvicinando a questo settore, proviamo a spiegartelo in poche parole.Le OTA Online Travel Agency sono portali turistici che rappresentano l’offerta in termini di ospitalità, proponendo le strutture ricettive con l’effettiva disponibilità e le tariffe aggiornate.


Le OTA possono essere generaliste e proporre più tipologie di hotel e strutture ricettive dislocate su tutto il mercato globale, oppure essere specifiche per una destinazione o una tipologia di target (viaggiatore) / destinazione. Prenotare un albergo tramite una OTA significa usare un sistema automatico che invia all’albergatore le informazioni e le credenziali in riferimento al pernottamento, tramite un interfacciamento XML bidirezionali certificati.
La presenza sulle OTA permette alle strutture ricettive di avere maggiore visibilità a livello internazionale sul web, migliorando la performance del Booking Engine. Le OTA apportano valore aggiunto agli hotel, in particolar modo a quelli piccoli e indipendenti, ai quali permettono di raggiungere maggiore visibilità, i quali sottoscrivono un contratto con i portali online e percepiscono una commissione sulla prenotazione che varia dal 13% al 30%.Hai capito bene, fino al 30% se poi consideri che ci sono le tasse, una gran fetta del guadagno se la prendono le OtA, quasi soci occulti nella tua struttura ricettiva!


In questi mesi, in alcuni paesi più preparati a livello di offerta turistica, tipo UK, è iniziata una vera e propria campagna contro le OTA e soprattutto contro le loro pratiche ingannevoli di posizionamento, marketing e brandjacking, ovvero comparire in alto nella prima pagina dei risultati di ricerca in modo che le prenotazioni passino sempre per loro.


Un articolo molto interessante che ti linkiamo qui sotto e che spiega tutte queste pratiche, qui!
Vuoi sapere come provare a disintermediare qualche prenotazione online risparmiando sulle commissioni??Ti hanno detto che basta un sito web, una bufala enorme!!!!Soprattutto non è per niente facile vincere questa battaglia dove tu sei Davide e contro hai Golia,

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Novità Airbnb – commissioni tra il 14-20%

Se continui a pensare che Airbnb ha commissioni basse, ti sbagli di GROSSO!!!Questa è l’ultima modifica “geniale” (geniale è ironico..) di Airbnb,commissioni tra il 14% ed il 20% sul prezzo finale.


La differenza è che se si sceglie di “mascherarle” all’interno del prezzo totale come il portale stesso consiglia, le commissioni saranno “solo” del 14%, altrimenti possono toccare anche il 20% per l’ospite, 3% dal prezzo che hai impostato, più una maggiorazione del 2% se hai scelto per termini di cancellazione molto rigidi.Tutto questo per dire che nella peggiore delle ipotesi, airbnb potrebbe prendere come commissiona anche un 25% totale…se ti sembra poco….

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Airbnb e le commissioni “basse”

Airbnb esce allo scoperto..ora è chiaro che le sue commissioni non sono poi cosi basse..

Caro host, per te che pensavi airbnb fosse “meglio” di booking, fermo restando che meglio o peggio sono concetti relativi e bisogna vedere il parametro di riferimento, per quanto riguarda la commissione, da oggi sarà chiaro anche per te, che airbnb non fa e non ha mai fatto beneficenza!!
Eh sì, proprio così…per te che pensavi che la commissione applicata o meglio trattenuta da airbnb fosse solo del 3%, ora con l’ultimo aggiornamento puoi visualizzare da solo che non è proprio così…

 Hai capito bene…quindi da oggi hai due opzioni:- la prima: scegli “tu” il prezzo definitivo e da li dovrai sottrarre la percentuale del 14% di airbnb che il sito trattiene come costi di gestione;- la seconda: vecchio metodo, in questo caso non saprai mai con certezza il prezzo che l’ospite ha pagato, che potrà arrivare fino al 20% 
Ma la vera novità è nelle NOTE:– I costi del servizio di Airbnb si applicano al subtotale della prenotazione, che include: la tariffa di base, le spese di pulizia e qualsiasi costo aggiuntivo per gli ospiti.per cui il 14% se scegli la prima opzione, è calcolato sul prezzo incluso tutti i costi…- Airbnb riscuote un costo aggiuntivo del servizio del 2% su tutte le prenotazioni di annunci che prevedono termini di cancellazione molto rigidi (sotto l’opzione a pagamento di cui sopra).E sorpresa delle sorprese…c’è un ulteriore 2% quindi si arriva ad un percentuale del 16% se scegli per i termini di cancellazione molto rigidi..
Basta pensare che booking normalmente trattiene il 15% e nelle principali città, tipo Roma il 18%..si stanno allineando tutti..
buon hosting!

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Affitti brevi, bocciato il ricorso di Airbnb

E adesso?? Fuori gli abusivi!!! Si spera..
Riportiamo sotto un articolo del sole 24 ore

Tempi duri per chi vuole evitare di pagare la cedolare secca del 21% sugli affitti brevi ricorrendo alla nota piattaforma Airbnb che solo in Italia conta oltre 214mila case e l’anno scorso ha fatto registrare 3,7 milioni di arrivi. Dopo una lunga battaglia il Tar del Lazio con la sentenza n. 2207/2019 ha respinto le richieste di Airbnb che finora si era rifiutata di riscuotere la cedolare secca sulle locazioni brevi e comunicare all’Agenzia delle Entrate i nomi dei locatari e i relativi redditi. Ma Airbnb ha già annunciato che farà ricorso al Consiglio di Stato.

«Siamo delusi dal pronunciamento del Tar del Lazio – annuncia Airbnb – e intendiamo fare ricorso presso il Consiglio di Stato, anche ai fini dell’eventuale interessamento della Corte di Giustizia ». Per la piattaforma online, si tratta di una pronuncia che punisce «chi non usa il contante».

Flop tassa Airbnb, il ministro Centinaio promette: «Basta praterie, si cambia»

La norme introdotte nel 2017 dal governo Gentiloni (decreto legge 50/2017) prevedono che gli affitti brevi (di durata non superiore ai 30 giorni) scontano la cedolare del 21%, che viene trattenute e versata al fisco subito in caso il pagamento sia gestito da “intermediari immobiliari” (agenzie e portali e quindi compresa Airbnb) o al momento della dichiarazione dei redditi se i contratti sono gestiti direttamente.

 Ma finora Airbnb si è rifiutata di raccogliere le imposte e di trasmettere i dati degli host all’Agenzia delle Entrate, per consentirle – incrociando i dati – di dare la caccia ai possibili evasori. Per la nota piattaforma telematica questi adempimenti da vero e proprio sostituto d’imposta non spetterebbero a loro. Per non parlare di tutti i problemi legati alla gestione dei dati e della privacy.

Un rifiuto, quello di Airbnb, che ha avuto come primo effetto il flop delle tasse del gettito previsto. Secondo lo Stato degli 83 milioni di gettito attesi già nel 2017 nella casse pubbliche ne sono entrati soltanto 19 (oltre 60 milioni in meno) e nel 2018 – di cui mancano i dati ufficiali – potrebbe essere andata ancora peggio visto che il gettito atteso è di 139 milioni. È Federalberghi a provare a calcolare il danno per le casse dello Stato: «Secondo quanto dichiarato in giudizio dallo stesso Airbnb – segnala Federalberghi – le somme da versare annualmente in Italia, rapportate ai ricavi del 2016, sarebbero state pari a circa 130 milioni di euro. Considerando che nel frattempo il numero di annunci pubblicato sul portale è cresciuto a dismisura (222.787 ad agosto 2016, 397.314 ad agosto 2018), si può stimare che nei primi diciotto mesi di (mancata) applicazione dell’imposta Airbnb abbia omesso il versamento di più di 250 milioni di euro».

Affitti turistici, accordo Airbnb – Regione Toscana per la riscossione

La sentenza del Tar arriva dopo una battaglia legale in cui il Tar del Lazio prima e il Consiglio di Stato poi avevano già bocciato la richiesta di sospensiva (la possibilità di interrompere l’efficacia del provvedimento in attesa del pronunciamento del merito). Pronunciamento nel merito che è arrivato adesso e che boccia i rilievi della piattaforma on line. Per i giudici amministrativi non c’è nessuna «disparità di trattamento» o «discriminazione» nei confronti di Airbnb e né una limitazione alla libertà di concorrenza. Né la piattaforma può addurre come motivo di diniego il fatto che sia costretta – come un sostituto di imposta – ad adempimenti che non gli possono spettare, visto che il portale già svolge, sia in Italia (per conto di alcuni comuni) sia all’estero, attività simili a quelle che vengono contestate. Il Tar cita proprio un articolo del Sole 24 Ore relativo a un accordo con la Regione Toscana per la raccolta dell’imposta di soggiorno.

«Siamo delusi dal pronunciamento del Tar del Lazio e intendiamo fare ricorso presso il Consiglio di Stato, anche ai fini dell’eventuale interessamento della Corte di Giustizia Europea», ha annunciato subito Airbnb. Che sottolinea come il Tar abbia «inteso confermare nel merito l’orientamento già espresso in sede cautelare, non ravvisando differenze operative fra agenzie immobiliari con qualche decina di clienti e una piattaforma tecnologica con oltre 200 mila utenti, di cui solo una parte sarebbe assoggettabile alla normativa secondo criteri mai stabiliti dal legislatore». Immediata la reazione del ministro del Turismo Gian Marco Centinaio: «La sentenza del Tar conferma quanto noi abbiamo sempre sostenuto, la lotta all’abusivismo e all’illegalità è prioritaria per il rilancio del turismo che oggi sta investendo e danneggiando l’intero settore. Il nostro impegno è costante, stiamo lavorando a un codice identificativo per combattere questa problematica che caratterizza l’accoglienza turistica».

Hai domande sull’argomento?

Scrivici a homeconciergeroma@gmail.com

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Airbnb progetta Case

Si va dove c’è il Business, Aribnb lo ha capito bene!!Infatti sembra non accontentarsi più solo della parte “sito di prenotazione”, no!

Airbnb vuole progettare in proprio le strutture che andranno ad ospitare i futuri guests e  saranno concepite secondo canoni architettonici e progettuali estremamente moderni, funzionali e sostenibili per l’ambiente.


 L’ambizioso progetto immobiliare si chiama Backyard e pare che muoverà i primi passi già alla fine del 2019.“Per soddisfare le esigenze del futuro – sottolineano gli ideatori di Backyard – la casa deve evolversi, guardare avanti”. Il  progetto punta a realizzare un network di abitazioni e strutture di piccole-medie dimensioni, versatili e modificabili in base alle esigenze dei clienti. L’idea è quella di dare vita a case ‘smontabili’ per soggiorni a breve termine, in grado di accogliere di volta in volta un numero variabile di persone.
Il concept con cui le case Airbnb saranno realizzate è stato messo a punto dallo studio di design “Airbnb Samara” che si è avvalso delle tecniche di progettazione e domotica più sofisticate e moderne. Tutte le informazioni e le Travel Stories raccolte tra gli utenti della Community di Airbnb e i proprietari di case , saranno utilizzate per ottimizzare le nuove abitazioni in funzione di esigenze reali e socialmente rilevanti.
Preparatevi miei cari host, ne vedremo delle belle nei prossimi anni, e purtroppo chi non si aggiorna e si tiene al passo con i tempi è destinato ad uscire dal business!


Per info e consulenze homeconciergeroma@gmail.com

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Meglio vivere Locale o in Hotel?

Uno dei grandi dilemmi di questi tempi: optare per vivere LOCAL (native) ed affidarsi ad Airbnb, oppure affidarsi alla professionalità  di un hotel con tutti i servizi e i comfort?


I viaggiatori d’affari sembrano avere pochi dubbi e preferiscono l’albergo, soprattutto per evitare brutte sorprese, poichè gli alloggi disponibili sulle varie piattaforme di homesharing non sono tutti della stessa qualità, anzi qualcuno non ne ha proprio, scarsa pulizia, mancanza di asciugamani e carta in bagno, tv di piccole dimensione, ecc.


Un grande guru del settore hotellerie ha affermato che l’unico modo che avranno gli hotel per competere con l’home sharing sarà quello di puntare sul food & beverage..
Staremo a vedere..