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Airbnb: possibilità di suddividere pagamenti per gruppi pro quota

La Nuova funzionalità di Airbnb mira ad incentivare le prenotazioni per gruppi numerosi, facilitando le modalità di pagamento, ovvero semplificandole.
Ognuno sarà in grado di pagare la sua quota direttamente al proprietario.Ma vediamo bene come funziona estrapolando le modalità dalla pagina ufficiale di Airbnb

Quando suddividi il costo, tu paghi la tua quota al momento della prenotazione, che verrà considerata in sospeso fino al versamento del totale. Anche se suddividiamo il pagamento tra i membri di un gruppo, chiunque può pagare la quota di altri. Per pagare il saldo, dovrai corrispondere tutte le quote non pagate.

Se il pagamento totale non viene effettuato entro il termine indicato, la prenotazione verrà cancellata e chi ha versato le quote verrà rimborsato.

Invita gli amici a pagare

Dopo aver prenotato un alloggio, inviterai i tuoi amici nella pagina successiva. Per invitarli a pagare, puoi aggiungere i loro nomi e i loro indirizzi email, oppure inviare a questi un link. Se non dispongono di un account Airbnb, dovranno crearsene uno per ciascuno.

Controlla chi ha pagato

Nella sezione I tuoi viaggi, puoi scoprire chi ha pagato, pagare la quota di qualcun altro o pagare il saldo. Invieremo un promemoria tramite email 24 ore prima del termine ultimo per il pagamento a te e a chi non ha ancora pagato.

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Airbnb a Parigi: tetto dei 120 giorni

Airbnb, il portale americano di affitti privati, ha annunciato che il sito imporrà un tetto massimo di 120 giorni per la permanenza degli ospiti negli appartamenti nel centro di Parigi. La regola, in linea con quelle già fissate a Londra e Amsterdam, entrerà in vigore a gennaio e risponde al vincolo imposto dalla legge francese di non superare i tre mesi l’anno per gli «short-term rents (affitti a breve termine, ndr)» nella propria residenza principale. Airbnb è nel mirino delle catene tradizionali di hotellerie con l’accusa di «concorrenza sleale» , oltre ad aver generato malumori nella capitale francese perché il ricorso alla sua app contribuirebbe alla carenza di alloggi e a un -ulteriore – aumento dei prezzi di affitto.


Leggi l’articolo completo su “ilsole24ore” qui

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L’Antitrust: “Tassa Airbnb rischia di danneggiare gli utenti”

Le modalità di versamento della cedolare secca rischiano di danneggiare gli utenti, così si pronuncia l’Antitrust sul Ricorso presentato da Airbnb ma NON è vincolante…
Di fatto, che le modalità di versamento di questa tassa siano quantomeno discutibili e soprattutto di difficile attuazione quando siamo nel 2017 e non facciamo altro che parlare di SEMPLIFICAZIONE, questo pensiamo sia chiaro a tutti.
Riportiamo per intero l’articolo de “IlSole24Ore” dal quale abbiamo estrapolato la Notizia, (qui)

Bene lotta all’evasione, ma obblighi non proporzionati
La tassa sugli affitti brevi, introdotta nella manovra correttiva di inizio 2017, prevede tra l’altro che gli intermediari immobiliari – che siano portali online o agenzie tradizionali attive nel mercato degli affitti turistici – agiscano da sostituti d’imposta, e trattenengano una ritenuta del 21% sui canoni delle locazioni sotto i 30 giorni dovute ai proprietari di casa, con l’obbligo di girare i dati all’Agenzia delle Entrate.

Nella sua segnalazione, l’Autorità premette di essere «pienamente consapevole che l’intervento del legislatore mira a realizzare un interesse pubblico di natura fiscale e a contrastare il fenomeno dell’evasione. Tuttavia – precisa – l’introduzione dei suddetti obblighi non appare proporzionata rispetto al perseguimento di tali finalità», che potrebbero «essere perseguite altrettanto efficacemente con strumenti che non diano al contempo luogo a possibili distorsioni concorrenziali nell’ambito interessato».

Cedolare italiana «unicum nel panorama Ue» 
Tra l’altro, rileva ancora l’Antitrust, l’articolo 4 della legge 96/2017 rappresenta «un unicum nell’ambito del panorama europeo». In particolare, scrive l’Autorità, la norma rischia di «scoraggiare, di fatto, l’offerta di forme di pagamento digitale da parte di piattaforme che hanno semplificato e al contempo incentivato le transazioni online, contribuendo a una generale crescita del sistema economico». Il timore dunque è che «si alteri la concorrenza tra i gestori dei portali telematici, «a discapito di coloro che adottano modelli di business fortemente caratterizzati dal ricorso a strumenti telematici di pagamento».

Prevedere solo un «obbligo informativo» verso il Fisco 
In questo scenario, insiste l’Antitrust il «potenziale minor ricorso delle piattaforme telematiche a forme digitali di pagamento nell’ambito delle locazioni brevi potrebbe penalizzare i consumatori finali conducendo a una minore ampiezza e varietà dell’offerta, nonché avere un possibile impatto negativo sulla domanda stessa». Come uscire dall’impasse? Il suggerimento che arriva dall’Authority è di rivedere la normativa prevedendo «misure meno onerose per i soggetti coinvolti», come ad esempio «la previsione di un obbligo fiscale di carattere informativo in capo agli intermediari e ai gestori di piattaforme immobiliari telematiche», che sarebbero così tenuti solo a comunicare all’Agenzia delle Entrare – a una cadenza da definire – il flusso delle prenotazioni raccolte. L’auspicio dell’Antitrust è quindi che i suoi rilievi – non vincolanti – «siano tenuti in adeguata considerazione» in particolare in riferimento alla norme sugli affitti brevi e «in occasione dei futuri interventi normativi» sull’economia digitale.

Il plauso del Codacons. Federalberghi: Governo tenga barra dritta 
La segnalazione dell’Antitriust piace al Codacons, che uaspica una revisone urgente delle norme sugli affitti brevi minacciando in caso contrario «ricorsi anche in sede europea» per l’annullamento della cedolare secca al 21% scattata lo scorso settembre. «La sacrosanta lotta all’evasione – spiega il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi – non può mai trasformarsi in un danno per gli utenti dei servizi, né può creare alterazioni della concorrenza che si ripercuotono sui consumatori finali». Di parere diametralmente opposto il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, che invita il Governo «a tenere la barra dritta in materia di disciplina fiscale delle locazioni brevi». Le imprese italiane, «che sono soggette a un carico fiscale tra i più gravosi al mondo» – spiega Nucara – «non comprenderebbero il senso di aggiustamenti volti a strizzare l’occhio agli evasori».

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CASE VACANZA/B&B/LOCAZIONE TURISTICA

Locazioni Brevi – A.d.E.

Tema caldo, novità frequenti, molto frequenti.
Dopo il video pubblicato dall’Agenzia delle Entrate(qui) per spiegare la cedolare secca sugli Affitti brevi/Locazioni Turistiche, è comparso da poco un pdf di 22 pagine redatto proprio a cura dell’Agenzia delle Entrate che riassume e spiega meglio gli adempimenti da compiere per tutti i titolari proprietari, comproprietari, comodatari ecc di una locazione turistica..

Vuoi riceve in anteprima questo pdf?Per scaricare la guida, inviaci una mail a homeconciergeroma@gmail.com con oggetto: “PDF ADE”ti arriverà in automatico.

Per fare un po di chiarezza, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di pubblicare una guida di 19 pagine dove spiega, in pratica, le stesse cose pubblicizzate con il video.
Per scaricare la guida, inviaci una mail a homeconciergeroma@gmail.com con oggetto: GUIDA, ti arriverà in automatico.

Le LOCAZIONI BREVI: Tutto spiegato direttamente da un Video dell’Agenzia delle Entrate

Tutto Spiegato bene e per una volta anche abbastanza chiaro.
Rimane ancora qualche dubbio, vedremo se a regime si risolverà anche quello.

#DecretoLeggen.50del2017 #Legge96del2017 #LocazioniBrevi #locazionituristiche #cedolaresecca
Guardalo con Attenzione. Non ti è chiaro qualcosa?