Nonostante i numerosi tentativi di bloccare la crescita di questo portale, Airbnb fa segnare numeri record per l’estate 2018, oltre 60 milioni turisti hanno prenotato tramite il famoso portale di homesharing.
Sempre più case vacanza, locazioni turistiche, b&b, affittacamere e guest house si mettono in vetrina per ricevere i moltissimi utenti che la piattaforma attiva. Solo quest’estate Airbnb è stato scelto da 3,5 mln di turisti per prenotazioni in Italia, un altro record storico. Oltre le località balneari, quelle turistiche e la montagna si stanno affermando dei nuovi trend molto interessanti che potrebbero anche valorizzare il made in italy, e sono:– TURISMO ENOGASTRONOMICO- ARTIGIANATOCategorie queste del c.d. “TURISMO ESPERIENZIALE” parola in auge di questi tempi Il nostro Paese è nella Top 3 delle destinazioni preferite dai viaggiatori europei, che per soggiornare in Italia quest’estate hanno speso in media 94€ per notte. Nonostante il caldo estivo, sono le città d’arte ad aggiudicarsi il maggior numero di prenotazioni: Roma, Firenze e Venezia rimangono in vetta alla classifica delle città italiane più visitate.
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Ci siamo, dal 21 Marzo saranno regolamentata, anche in Italia, queste nuove strutture a metà strada tra la concezione di albergo, casa vacanza e condominio.
Dal prossimo 21 marzo, infatti, entrerà ufficialmente in vigore un nuovo decreto con lo scopo di regolamentare in modo unitario questo particolare settore.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il mercato immobiliare delle seconde case che offre tutti i servizi di una normale casa vacanze ma con un maggiore livello di privacy e l’opportunità di guadagnare quando non si è in ferie.
Riportiamo qui sotto parte di un articolo del sito Immobiliare.it
Sostanzialmente i condhotel sono una sorta di strutture alberghiere a gestione unitaria costituite da diversi ambienti, tra cui vere e proprie stanze e mini appartamenti. Questi piccoli appartamenti vengono venduti però in modo singolo diventando così a tutti gli effetti di proprietà dell’acquirente che però potrà utilizzare questo immobile solamente per un dato arco di tempo, concordato nei termini del contratto. Cosa succede a questi fondi al di fuori di questi periodi? Il responsabile dell’intero condohotel darà attraverso un contratto di locazione in affitto l’immobile a terzi, dividendo la somma ricavata con il proprietario.
Fino ad ora queste particolari strutture, seppur già presenti nella nostra penisola, non erano state regolamentate come invece è accaduto in altri paesi. La formula dei condohotel ha infatti riscosso ampi successi grazie ai grandi margini di guadagno per gli investitori.
I condohotel tentano di rivitalizzare le strutture che per problemi dimensionali elevati o di stagionalità, faticano ad essere remunerativi. Si ottengono tramite la conversione in residenziale seconda casa del 40% per cento massimo della superficie di una struttura ricettiva, creando unità indipendenti, dotate di servizi autonomi e cucina. Le unità vengono vendute, ma continuano ad essere affittate come una normale camera di albergo, attraverso un contratto di gestione, durante il quale non verrà utilizzata dal nuovo proprietario, che a sua volta potrà partecipare agli utili della gestione. Peccato che finora non abbiano avuto lo sviluppo previsto per la mancanza — scrive Scenari Immobiliari — «di chiarezza legislativa». Ci sono problemi di contrattualistica, in particolar modo con atti di vendita, di accatastamento, di gestione e fiscali (costi di gestione non detraibili).
Vedremo se prenderanno piede o saranno un altro buco nell’acqua
Se ne parla da un pò e finalmente è arrivato il lancio del programma “AIRBNB PLUS”
È attivo in 13 città del mondo, comprese Roma e Milano, e avvicina il famoso servizio per affitti temporanei agli hotel
L’offerta comprenderà quattro nuove categorie di alloggi:
case vacanze
alloggi unici
bed & breakfast
boutique hotel
Altra novità..
Disponibile da oggi il flag famiglie e lavoro. Nel corso dell’anno si aggiungeranno anche social, matrimoni, luna di miele, tra amici e cene.
L’obiettivo dichiaro è quello di poter individuare le categorie di alloggio offerto per segmentare il mercato, attualmente invece dimore di lusso si possono trovare nella stessa pagina di una casa vacanza di fascia media…
Non si arresta la crescita del portale Airbnb che continua a macinare utili su utili..
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immagine tratta da un articolo de “la Stampa” Circa 300mln di visitatori unici con un numero di utenti stimato, poichè i dati ufficiali non sono stati forniti, di 100 mln di prenotazioni, con un TASSO DI CONVERSIONE intorno al 30%, ben dieci volte sopra il normale tasso di conversione che per i portali di prenotazioni online e turismo soprattutto si aggiri al di sotto del 3%.
Tra le modifiche da poco introdotte c’è la selezione di Alloggi di Airbnb PLUS che entro fine anno saranno circa 75.000, in italia la sperimentazione è partita con Roma, Firenze e Milano. A breve sarà introdotta, inoltre, la ricerca per parole chiave, questo perché i fondatori hanno ben capito l’importanza di segmentare il mercato e di indirizzare gli utenti verso la tipologia di alloggio che stanno realmente cercando.
Una notizia di qualche settimana fa descrive la nuova dimensione del fenomeno Airbnb dal punto di vista economico per milioni di americani. Gli host guadagnano in media più di 7mila dollari all’anno. Fannie Mae, chesostiene i mutui per la casa degli americani, ha riconosciuto il reddito da Airbnb come leva per rifinanziare il mutuo.Il prossimo passo è portare lo stesso modello in Europa
Al di là del nazional-pessimismo parlano i dati, ed i dati ci confermano che tutto sommato, il settore turismo Italia non va poi così male come tutti pensano.
La novità che non ti aspetti in realtà riguarda la classifica delle regioni con più preferenze, dopo il Veneto e qui Venezia la fa da padrone, c’è il Trentino Alto Adige.. La mappa delle destinazioni A guidare la top five delle preferenze degli stranieri, il Veneto, con 48,3 milioni di notti; seguono il Trentino Alto Adige, con 30,3 milioni; la Toscana (25,5 milioni), la Lombardia (24,9 milioni di notti) e il Lazio (21 milioni).
“In Italia un milione di immobili potrebbero essere locati secondo la formula degli affitti brevi. Ciò genererebbe un guadagno per i proprietari di 1,8 miliardi e ricavi complessivi per l’economia italiana di oltre 4 miliardi. A sostenerlo è uno studio di Halldis, società italiana che gestisce più di 1.850 proprietà in 25 località italiane ed europee.” così apre l’interessante articolo di mercato immobiliare, che potrete trovare per intero qui Da una loro ricerca è emerso che sarebbero circa 1mln, gli alloggi che avrebbero tutte le carte in regola per un uso ricettivo extra-alberghiero, o meglio, in questo caso la proiezione è fatta per le locazioni turistiche o affitti brevi, ipotizzando quindi cedolare secca al 21% da parte dei proprietari. Il ricavo complessivo, o meglio detto “l’indotto” sarebbe per tutto il settore e quelli complementari, ben 4mld di Euro, una bella torta insomma.. Da non sottovalutare, inoltre, che gli appartamenti per essere locati ai turisti devono “presentarsi bene” quindi quasi sempre necessitano di ristrutturazione o anche semplicemente di homestaging in modo da convertire maggiormente e questo anche genere business.. Se vuoi aprire un’attività ricettiva extralberghiera o locazione turistica, contattaci qui
Se siete gestori o proprietari di un appartamento e lo mettete in affitto ai turisti,
sia esso b&b, casa vacanza, alloggio turistico/locazione turistica, guesthouse o similare, attenzione alle tasse di soggiorno.
Ebbene si, molti di voi penseranno che non versale nelle casse comunali sia quasi la norma, tanto “lo fanno tutti” ed invece no!!
Gli obblighi legislativi, siano essi il versamento delle tasse di soggiorno o la comunicazione degli ospiti alla questura sono pratiche necessarie e OBBLIGATORIE.
Si configura la responsabilità erariale se l’albergatore che incassa l’imposta di soggiorno non la versa al Comune di riferimento. A stabilirlo è la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 24 luglio 2018, n. 19654.
L’attività di accertamento e riscossione dell’imposta comunale ha natura di servizio pubblico, e l’obbligazione del concessionario di versare all’ente locale le somme a tale titolo incassate ha natura pubblicistica, essendo regolata da norme che deviano dal regime comune delle obbligazioni civili in ragione della tutela dell’interesse della pubblica amministrazione creditrice alla pronta e sicura esazione delle entrate.
Ove delle somme ricevute il privato disponga in modo diverso da quello preventivato e per il quale le ha ricevute, spetta alla Corte dei Conti la cognizione della azione di responsabilità contabile promossa dal Procura regionale della Corte dei Conti ( cfr. Cass., Sez. Un., 25/1/ 2013, n. 1774 ).
Orbene, l’azione per danno erariale è stata nella specie dalla Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Toscana promossa per mancato versamento al Comune impositore.
Ne consegue che il rapporto tra società ed ente si configura come rapporto di servizio, in quanto il soggetto esterno si inserisce nel l’iter procedimentale dell’ente pubblico, come compartecipe dell’attività pubblicistica di quest’ultimo, e la società concessionaria riveste la qualifica di agente contabile, non rilevando in contrario né la sua natura di soggetto privato, né il titolo giuridico in forza del quale il servizio viene svolto, ed essendo necessario e sufficiente che, in relazione al maneggio di denaro, sia costituita una relazione tra ente pubblico ed altro soggetto, per la quale la percezione del denaro avvenga, in base a un titolo di diritto pubblico o di diritto privato, in funzione della pertinenza di tale denaro all’ente pubblico e secondo uno schema procedimentale di tipo contabile.
Sembra non aver fine la diatriba tra i condomini e gli affittacamere, diatriba che è arrivata, spesso, fino all’ultimo grado di giudizio in cassazione e, le cui sentenze ora fanno giurisprudenza. L’ultima in arrivo, datata febbraio 2018, riguarda una sentenza che specifica la distinzione tra locanda e affittacamere/guest-house.
A tal proposito Il Tribunale meneghino ricorda il costante orientamento della Corte di Cassazione a mente del quale <<L’attività di affittacamere, pur differenziandosi da quella alberghiera per le sue modeste dimensioni, richiede non solo la cessione del godimento di locale ammobiliato e provvisto delle necessarie somministrazioni (luce, acqua, ecc.), ma anche la prestazione di servizi personali, quali il riassetto del locale stesso e la fornitura della biancheria da letto e da bagno.
In difetto della prestazione di detti servizi, pertanto, quella cessione non può essere ricondotta nell’ambito dell’attività di affittacamere, né quindi sottratta alla disciplina della locazione ad uso abitativo (Cass. 22665/2010; Cass. 5632/1993; Cass. 17167/2002; Cass. 755/1991 ; cfr. anche Tar Toscana sezione III 1826/2000: Il criterio distintivo tra la locazione di alloggi e l’esercizio dell’industria di affittacamere è costituito dal fatto che, mentre il secondo rapporto è accompagnato dalla prestazione di servizi personali (che del rapporto stesso sono accessorio e complemento imprescindibile), nella locazione, invece, la persona del locatore rimane del tutto estranea alla vita dell’ospitato ed ogni relazione tra i contraenti si esaurisce nella conclusione del negozio giuridico, senza che vi sia posto per rapporti di fatto, riconducibili alla nozione di ospitalità.>>
Ciò posto, qualora il regolamento condominiale di origine contrattuale vieti l’attività di pensione o locanda, siffatto divieto non può estendersi per analogia anche alla diversa attività di affittacamere, in considerazione del fatto che la pensione o locanda presuppone anche la fornitura di un vitto, esclusa invece negli affittacamere.
Queste le motivazioni della sentenza n. 1947 del Tribunale di Milano, pubblicata in data 22 febbraio 2018.
Per la sentenza completa di rimanda all’articolo sotto
Il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza di Airbnb, che chiedeva di riformare l’ordinanza del Tar Lazio 18 ottobre 2017 che aveva negato in via cautelare la sospensione della tassa, e di poter riproporre la richiesta. Ma i giudici l’hanno ritenuta inammissibile, perché doveva essere presentata al Tar. La tassa sugli affitti brevi prevede che gli intermediari immobiliari raccolgano le tasse dovute dai proprietari e girino i dati al fisco.
La questione non è chiusa. Sulla vicenda dovrà tornare a pronunciarsi il Tar, in un’udienza fissata per ottobre.
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Che l’Italia possa Vivere di Turismo lo si dice da tempo, forse troppo tempo…Che l’Italia sia ferma al palo o quasi, ci sono alcune eccezioni ma il concetto è generale, anche questo ormai lo sanno tutti.. Il nostro petrolio potrebbe essere il Turismo, peccato non saper fare marketing o non crederci abbastanza. Negli Stati Uniti dal 2013 ad oggi sono stati investiti in marketing, per difendere il brand “US” circa 600 milioni di dollari, che, badate bene hanno portato un introito di circa 17 mld di dollari..significa che per ogni dollaro investito ne sono tornati 27!Non bisogna essere degli scienziati per capire i NUMERI!
Noi cosa facciamo?Piuttosto che capire come proteggere il brand continuiamo a legiferare e, nel giro di poco a rilegiferare per arginare le LOCAZIONI TURISTICHE, capire le differenze tra una CAV imprenditoriale ed una CAV NON imprenditoriale?? Sembra quasi che siamo più focalizzati sulla burocrazia che sul vero “petrolio” cioè il turismo ovvero, come faccio a rendere la destinazione ITALIA unica nell’immaginario collettivo e a proteggere il brand ITALIA e quello del MADE IN ITALY che spesso vanno a braccetto??
e tu? hai consigli, idee? scrivici a homeconciergeroma@gmail.com
La Nuova funzionalità di Airbnb mira ad incentivare le prenotazioni per gruppi numerosi, facilitando le modalità di pagamento, ovvero semplificandole. Ognuno sarà in grado di pagare la sua quota direttamente al proprietario.Ma vediamo bene come funziona estrapolando le modalità dalla pagina ufficiale di Airbnb
Quando suddividi il costo, tu paghi la tua quota al momento della prenotazione, che verrà considerata in sospeso fino al versamento del totale. Anche se suddividiamo il pagamento tra i membri di un gruppo, chiunque può pagare la quota di altri. Per pagare il saldo, dovrai corrispondere tutte le quote non pagate.
Se il pagamento totale non viene effettuato entro il termine indicato, la prenotazione verrà cancellata e chi ha versato le quote verrà rimborsato.
Invita gli amici a pagare
Dopo aver prenotato un alloggio, inviterai i tuoi amici nella pagina successiva. Per invitarli a pagare, puoi aggiungere i loro nomi e i loro indirizzi email, oppure inviare a questi un link. Se non dispongono di un account Airbnb, dovranno crearsene uno per ciascuno.
Controlla chi ha pagato
Nella sezione I tuoi viaggi, puoi scoprire chi ha pagato, pagare la quota di qualcun altro o pagare il saldo. Invieremo un promemoria tramite email 24 ore prima del termine ultimo per il pagamento a te e a chi non ha ancora pagato.
Le modalità di versamento della cedolare secca rischiano di danneggiare gli utenti, così si pronuncia l’Antitrust sul Ricorso presentato da Airbnb ma NON è vincolante… Di fatto, che le modalità di versamento di questa tassa siano quantomeno discutibili e soprattutto di difficile attuazione quando siamo nel 2017 e non facciamo altro che parlare di SEMPLIFICAZIONE, questo pensiamo sia chiaro a tutti. Riportiamo per intero l’articolo de “IlSole24Ore” dal quale abbiamo estrapolato la Notizia, (qui)
Bene lotta all’evasione, ma obblighi non proporzionati La tassa sugli affitti brevi, introdotta nella manovra correttiva di inizio 2017, prevede tra l’altro che gli intermediari immobiliari – che siano portali online o agenzie tradizionali attive nel mercato degli affitti turistici – agiscano da sostituti d’imposta, e trattenengano una ritenuta del 21% sui canoni delle locazioni sotto i 30 giorni dovute ai proprietari di casa, con l’obbligo di girare i dati all’Agenzia delle Entrate.
Nella sua segnalazione, l’Autorità premette di essere «pienamente consapevole che l’intervento del legislatore mira a realizzare un interesse pubblico di natura fiscale e a contrastare il fenomeno dell’evasione. Tuttavia – precisa – l’introduzione dei suddetti obblighi non appare proporzionata rispetto al perseguimento di tali finalità», che potrebbero «essere perseguite altrettanto efficacemente con strumenti che non diano al contempo luogo a possibili distorsioni concorrenziali nell’ambito interessato».
Cedolare italiana «unicum nel panorama Ue» Tra l’altro, rileva ancora l’Antitrust, l’articolo 4 della legge 96/2017 rappresenta «un unicum nell’ambito del panorama europeo». In particolare, scrive l’Autorità, la norma rischia di «scoraggiare, di fatto, l’offerta di forme di pagamento digitale da parte di piattaforme che hanno semplificato e al contempo incentivato le transazioni online, contribuendo a una generale crescita del sistema economico». Il timore dunque è che «si alteri la concorrenza tra i gestori dei portali telematici, «a discapito di coloro che adottano modelli di business fortemente caratterizzati dal ricorso a strumenti telematici di pagamento».
Prevedere solo un «obbligo informativo» verso il Fisco In questo scenario, insiste l’Antitrust il «potenziale minor ricorso delle piattaforme telematiche a forme digitali di pagamento nell’ambito delle locazioni brevi potrebbe penalizzare i consumatori finali conducendo a una minore ampiezza e varietà dell’offerta, nonché avere un possibile impatto negativo sulla domanda stessa». Come uscire dall’impasse? Il suggerimento che arriva dall’Authority è di rivedere la normativa prevedendo «misure meno onerose per i soggetti coinvolti», come ad esempio «la previsione di un obbligo fiscale di carattere informativo in capo agli intermediari e ai gestori di piattaforme immobiliari telematiche», che sarebbero così tenuti solo a comunicare all’Agenzia delle Entrare – a una cadenza da definire – il flusso delle prenotazioni raccolte. L’auspicio dell’Antitrust è quindi che i suoi rilievi – non vincolanti – «siano tenuti in adeguata considerazione» in particolare in riferimento alla norme sugli affitti brevi e «in occasione dei futuri interventi normativi» sull’economia digitale.
Il plauso del Codacons. Federalberghi: Governo tenga barra dritta La segnalazione dell’Antitriust piace al Codacons, che uaspica una revisone urgente delle norme sugli affitti brevi minacciando in caso contrario «ricorsi anche in sede europea» per l’annullamento della cedolare secca al 21% scattata lo scorso settembre. «La sacrosanta lotta all’evasione – spiega il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi – non può mai trasformarsi in un danno per gli utenti dei servizi, né può creare alterazioni della concorrenza che si ripercuotono sui consumatori finali». Di parere diametralmente opposto il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, che invita il Governo «a tenere la barra dritta in materia di disciplina fiscale delle locazioni brevi». Le imprese italiane, «che sono soggette a un carico fiscale tra i più gravosi al mondo» – spiega Nucara – «non comprenderebbero il senso di aggiustamenti volti a strizzare l’occhio agli evasori».
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